Cinque milioni di alberi: l’obiettivo ambizioso di Adame Diémé, per un Senegal riforestato

Quest’uomo senegalese si è dato come obiettivo la riforestazione del suo Paese, il Senegal, puntando su baobab, tamarindi e altre specie e soprattutto coinvolgendo le donne locali, dando loro una possibilità di riscatto.
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Sara Polotti 12 Gennaio 2023

La storia di Adama Diémé è così semplice, eppure così intensa, da spiazzare: nel 2020 ha preso un'importante decisione, quella di piantare cinque milioni di alberi nella sua terra. Perché l'ha fatto? Per coscienza ecologica, certo, ma anche in seguito a un potente shock.

La storia

Adama Diémé viveva da molti anni in Europa, dove si era trasferito dal Senegal per lavoro. Poco meno di tre anni fa, nel 2020, è tornato nel suo Paese, in cui non tornava da parecchio tempo. Ciò che si è trovato davanti agli occhi l'ha sconvolto: nei villaggi della sua zona, che ricordava essere abitati da centinaia di giganteschi alberi, restavano solo pochi esemplari di quelle grandi piante.

A 48 anni, quindi, s'è guardato indietro e non ha riconosciuto più la sua terra, devastata dalla deforestazione.

A raccogliere la sua testimonianza è stata la BBC, a cui ha raccontato come "in alcuni villaggi non si trova nemmeno un albero. Li hanno tagliati, ma non hanno pensato di piantarne di nuovi".

La deforestazione africana è un problema

La deforestazione a cui si riferisce Diémé è un problema ben noto in Africa, e quella a cui sta assistendo riguarda la zona del fiume Casamance. Secondo BBC, il motivo per il quale gli alberi sono stati abbattuti è da ricercare nell'edilizia, dal momento che il legno è utilizzato principalmente per costruire abitazioni, oltre che per ricavare carbone.

Come prevedibile, però, questa deforestazione è particolarmente impattante e pericolosa: come sottolinea anche GreenPeace, meno alberi portano a meno idratazione dell'atmosfera, riducendo le piogge e di conseguenza contribuendo alla siccità, all'innalzamento delle temperature e alla degradazione del suolo.

L'idea di Diémé

Adame Diémé, che lavora per un'organizzazione non governativa spagnola che opera nella zona di Casamance e che volontariamente educa gli agricoltori del luogo, ha quindi deciso di prendere in mano la situazione, ricucendo uno strappo che tuttavia, con impegno, può essere rimediato. Se, infatti, la deforestazione causa i problemi sopracitati, piantare alberi e riforestare zone strategiche può aiutare a ripristinare le piogge e i flussi idrici, ristabilendo così l'equilibrio.

Il suo intento è tuttavia molto ambizioso: nei prossimi anni, Diémé vorrebbe piantare cinque milioni di alberi, tra baobab, tamarindi e altre specie locali. E per farlo vuole chiedere aiuto alla popolazione femminile.

Ecologia e riscatto sociale vanno a braccetto

Secondo la sua esperienza, infatti, le donne africane che vivono nel suo Paese hanno le competenze giuste. Non solo per quanto riguarda la raccolta dei frutti dalle piante, ma anche e soprattutto nella semina. Coinvolgere le donne, peraltro, per lui non significa solo puntare su una strategia vincente per il pianeta, ma anche dare loro la possibilità di riscattarsi.

Piantando alberi, infatti, queste donne potranno in futuro coltivare un piccolo appezzamento di terra e vendere poi il frutto del loro lavoro agricolo, guadagnando denaro e indipendenza.

Il nome del progetto, quindi, riflette tutto il senso del progetto: Ununukolaal nella lingua locale Jola significa "I nostri alberi", a indicare l'aspetto collettivo dell'iniziativa.

Per ora, gli alberi piantati che hanno cominciato a spuntare sono più di 140mila, con un lavoro svolto in circa tre anni. Raggiungere l'obiettivo sarà dura (e per farlo Diémé e la compagna Yolanda Pereñiguez stanno organizzando anche vendite di magliette e raccolte fondi), ma l'uomo è più determinato che mai.