La parola "Torschlusspanik" è composta da: das Tor (il cancello), der Schluss (la fine), die Panik (il panico). Ora, potresti chiederti cosa vorrebbero dirti i tedeschi con questa parola e cosa possono significare insieme cancello, fine e panico? In realtà è moto semplice, perché indica la paura che il cancello si chiuda. "Il cancello" è una metafora e descrive la paura di perdersi qualcosa perché si sta esaurendo il tempo. Potrebbero essere opportunità di carriera, trovare un partner o avere figli. Lo si può applicare a qualsiasi sogno o desiderio.
L'artista sudafricano William Kentridge la definisce come “il panico di chiudere le porte. La paura di aprire una porta piuttosto che un'altra, e sentirla sbattere dietro di te, una volta presa la tua decisione; ma forse quella decisione è quella sbagliata; quindi, preferiresti rimanere paralizzato di fronte a tre porte per evitare di prenderla”.
I tedeschi associano il Torschlusspanik al passare del tempo: una crisi di mezza età, un orologio biologico che ticchetta, una carriera stagnante. Abbiamo tutti provato questa paura, che non è per forza legata all'età adulta. Abbiamo voluto tutti essere invitati alla festa dei ragazzi più cool o raggiungere la gloria nello sport più amato.
Per alcune persone il pensiero di dover fare una scelta è ancora più spaventoso della prospettiva di restare indietro. Non è un caso che in tutte le lingue proliferino espressioni per il rammarico di aver scelto male. In italiano per esempio, possiamo associare l'evento a erba più verde, strade non prese, stare seduti su una staccionata e così via.
Possiamo trovare le radici di questa parola nel Medioevo. A quei tempi, se non riuscivi ad entrare nelle mura della città prima che le porte si chiudessero, eri esposto a criminali, ladri e aggressori che poteva assediare e conquistare il castello. Di conseguenza, le persone erano in preda al panico per non aver rispettato l'orario di chiusura ed erano terrorizzate dalle conseguenze.