Fernweh, la nostalgia per un luogo mai visitato

Desiderare tanto andare in luogo lontano, irraggiungibile o che non esiste affatto, proprio come quei “mondi” descritti nei romanzi fantasy. Si dice Fernweh, una parola tedesca intraducibile, che indica una sorta di mal di lontananza ed è il contrario della nostalgia di casa.
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Valentina Rorato 19 Ottobre 2024

Viaggiare è un grande privilegio, ma spesso è accompagnato da un sentimento malinconico. La nostalgia di casa, delle persone che hai lasciato, ma anche di alcune abitudini che hai scoperto o a cui hai dovuto rinunciare. Secondo i tedeschi, esiste un’altra nostralgia, ovvero quella per i luoghi che non hai ancora visitato. E si dice "Fernweh".

La parola Fernweh è composta dalle parole fern, o distanza, e wehe , un dolore o una malattia, cioè un dolore per un luogo lontano, una "mal di lontananza" o "desiderio di luoghi lontani", in particolare quelli che non hai ancora visitato. Un buon sinonimo di Fernweh è un'altra parola tedesca che è entrata nell'uso comune inglese: Wanderlust (che invece deriva da wandern, “camminare, vagabondare, errare”, + lust, “voglia desiderio”). Ma mentre Wanderlust descrive una gioiosa brama di viaggio, Fernweh trasmette un'emozione più torturata. Può essere considerato anche il contrario di heimweh (nostalgia di casa). È un dolore che molti di noi hanno sentito ma finora non avevamo una parola per descriverlo. Ora sì.

Fernweh indica un luogo che non è sempre raggiungibile. Potrebbe anche descrivere una sensazione di fame per un posto che non esiste affatto, una sorta di Hogwarts o Narnia.

Da dove nasce questa parola? La maggior parte delle fonti fa risalire la parola Fernweh al principe Hermann Ludwig Heinrich von Pàckler-Muskau, che nel corso del XIX secolo pubblicò una serie di volumi sulle sue avventure in Europa e Nord Africa. Nel 1835, Pàckler-Muskau scrisse che non soffrì mai di nostalgia di casa, ma fu invece notevolmente afflitto dalla sua condizione opposta, Fernweh.  Nel 1902, la parola apparve per la prima volta in inglese in un libro intitolato The Basis of Social Relation, in cui l'autore Daniel Garrison Brinton descrisse Fernweh come un profondo desiderio o dolore di viaggiare.