
Due mesi passati tra il soggiorno e la cucina, tra una serie tv guardata dal divano e la preparazione di un dolce fatto in casa, hanno fatto prendere in media due chili agli italiani. Colpa del maggior consumo di alimenti ricchi di calorie e di bevande alcoliche, aggravato dall'assenza di qualsiasi attività sportiva e dalla sedentarietà causata dell'isolamento forzato a casa.
Come correre ai ripari nella Fase 2? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Silvia Soligon, biologa nutrizionista, che ci ha risollevato un po' il morale. Nessun senso di colpa, oltretutto due chili presi in quarantena si possono perdere evitando piatti e condimenti elaborati, riducendo i dolci e prediligendo metodi di cottura semplici.
In realtà potrebbe non essere una questione di errori, perché in questo caso è un po' la situazione che ci ha portato a prendere qualche chilo in più; l'importante è non colpevolizzarsi, anche perché potrebbe essere controproducente. Potevamo essere abituati a muoverci di più, ma le nostre abitudini sono cambiate all'improvviso, nessuno si aspettava che saremmo rimasti fermi in casa due mesi.
Forse avremmo dovuto rinunciare a qualche dolce, ma abbiamo letto anche tanti consigli su come dedicare più tempo all'alimentazione. Così hanno fatto molti di noi. In questa situazione eccezionale ci siamo dedicati di piu alla cucina, anche perché forse avevamo bisogno di sfogarci in qualche modo. Il cibo è anche consolazione e così abbiamo finito per mangiare un po' di più rispetto a ciò che avremmo dovuto fare rispetto ai nostri reali bisogni.
Non colpevolizzarsi è importante perché non dobbiamo neppure rischiare di demotivarci: due chili in più non sono la fine del mondo. Abbiamo avuto il tempo per dedicarci all'alimentazione, senza forse tener conto che non voleva dire passare più tempo ai fornelli, ma porre più attenzione alla salubrità della nostra alimentazione. Tuttavia è comprensibile che questo aspetto, sia passato in secondo piano. Mangiare bene è stato un modo anche per coccolarsi, per soddisfare la propria gola.
Gli alimenti che fanno più gola andrebbe tolti, ma in verità, i principi da seguire sono gli stessi che andavano seguiti prima, per non ingrassare. I dolci non vanno mangiati tutti i giorni, ma solo una o due volte a settimana; dovremmo poi evitare di mangiare piatti molto eleborati come le lasagne o la parmigiana. Più che eliminare alimenti, suggerisco di scegliere preparazioni più semplici, aggiungendo condimenti a crudo come l'olio extravergine di oliva. Meglio poi preferire metodi di cottura semplici (alla piastra, al vapore…), per poi condire a crudo. Il piatto elaborato? Teniamolo per la domenica.
Se abbiamo preso gusto a stare in cucina e vogliamo dedicare tempo all'alimentazione, possiamo dire di no ai piatti già pronti, preparando magari sughi leggeri con le verdure. Un esempio sono i peperoni passati in padella con l'acqua e poi frullati per ottenere un condimento simile a un sugo. In questo modo, a fine giornata posso scaricare le tensioni in cucina, avendo però preparato qualcosa di sano.
Se già prima avevamo uno stile di vita salutare, si può perdere peso aumentando l'attività fisica che già facevamo. In linea generale, ricordiamoci che per bruciare grassi va fatta un'attività aerobica, come camminare velocemente, correre o pedalare a ritmo sostenuto; per risvegliare il metabolismo invece dovremmo mettere su un po' di muscoli, perché più massa muscolare hai, più bruci calorie senza fare quasi niente: quindi sì a un'attività di forza, come quella di spostare dei pesi. L'allenamento ideale è un'attività aerobica, in cui inserire esercizi di forza.
Il punto è quanto uno fa, per perdere peso. Due chili non sono tanti, anche in vista dell'estate abbiamo abbastanza tempo per perderli. In ogni caso, per un dimagrimento salutare, in genere dico che se una persona perde mezzo chilo a settimana va benissimo, e deve considerarlo un buon risultato. Nel caso poi non si riesca a raggiungere questo risultato, la raccomandazione è quella di rivolgersi a un nutrizionista, per poter perdere quei due chili in un periodo relativamente breve.