Come puoi evitare il “mental load”? Impara a delegare

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Colpisce soprattutto le donne, sempre divise tra vita familiare e vita lavorativa. Ma il “mental load” è una condizione psicologica che interessa sempre più lavoratori e di entrambi i generi. C’è comunque un modo per contrastare questo problema: rinunciare al perfezionismo, accettare che qualcosa sfugga e imparare a delegare.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 25 Gennaio 2020

Mai completamente concentrata sul lavoro in ufficio, mai libera dal pensiero delle scadenze, mai interamente dedita al gioco con i figli. In una parola: “sovraccarica”. È la situazione tipica in cui si parla di mental load (tradotto dall’inglese “sovraccarico mentale”); una condizione psicologica che colpisce particolarmente le donne, per cui ci si sente sotto pressione per il carico di responsabilità che derivano dalla gestione degli impegni familiari, lavorativi e personali.

In pratica, in una condizione di mental load, è praticamente impossibile smettere di pensare alle cose da gestire: sei in ufficio ma pensi a come trovare una babysitter per i tuoi figli o a come accompagnarli alle varie attività extrascolastiche del pomeriggio; torni finalmente a casa e mentre prepari la cena e controlli sul diario scolastico i compiti da fare per il giorno dopo, pensi a quello che hai lasciato indietro da fare al lavoro.

Lo studio: quanta vita privata in ufficio?

Recentemente Yoopies, una piattaforma che si occupa di servizi a domicilio, in collaborazione con LabRH, associazione francese che si occupa di primuovere l’innovazione delle risorse umane in tutte le sue forme, ha condotto uno studio che ha coinvolto 1300 lavoratori, di ambo i sessi e appartenenti a differenti settori e fasce di età.

Ne è risultato che quasi tutti i dipendenti (94%) gestiscono almeno un aspetto della loro vita privata sul lavoro e l'86% dedica un lasso di tempo compreso tra 30 e 180 minuti a settimana per gestire problemi pratici della propria vita privata. In cima alla lista dei problemi privati gestiti sul lavoro ci sono le questioni riguardanti i figli (78%) e le difficoltà personali (73%), come il divorzio o il trasloco. Il 67% dei dipendenti concorda sul fatto che tutti questi pensieri influiscono negativamente sulla propria efficienza lavorativa, e l'87% si dichiara molto stressato per questo motivo. Il 44% dei dipendenti arriva addirittura ad affermare che il mental load sia la causa del proprio ritardo sulle scadenze e sui progetti lavorativi da svolgere.

Il 78% dei problemi personali "portati" sul lavoro sono relativi ai figli.

“Questo studio ci permette di considerare e definire il mental load in una maniera totalmente nuova – ha dichiarato Benjamin Suchar, fondatore e CEO di Yoopies -. Dimostra come le responsabilità quotidiane non possano essere lasciate da parte, nemmeno quando siamo al lavoro. Le donne, inoltre, vivono letteralmente due giornate in una, destreggiandosi tra le molteplici responsabilità di cui sono costrette a farsi carico e che spesso comportano effetti deleteri sul livello di benessere personale e di produttività. Inoltre, dimostrando il significativo impatto del mental load o sullo sviluppo della carriera, questa indagine ci rende consapevoli che la lotta per la parità di genere nelle aziende richiede necessariamente la presa in considerazione delle disuguaglianze nella sfera privata".

Il mental load è fonte di stress

Non è difficile immaginare, infatti, quanto il mental load, possa essere una fonte di stress e di forte disagio. Questa condizione psicologica comporta una notevole perdita di efficienza, distrazione, stanchezza generale e inevitabilmente una maggiore difficoltà nel raggiungere i propri obiettivi.

Il sovraccarico psicologico ruba tra 30 e 180 minuti a settimana

Secondo quanto affermato da Massimo Miglioretti, docente di psicologia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca “prima che il carico raggiunga livelli tali da compromettere anche i risultati lavorativi, occorre ridistribuire le responsabilità in famiglia (nella coppia e anche con i figli quando possibile)”. Facile a dirsi. In verità molte donne (in genere più colpite dal mental load) hanno difficoltà a delegare, forse colpevoli del fatto che riversano poca fiducia nei confronti di marito e figlio. Ma quella è la strada e da qualche parte bisogna pure iniziare.

Fortuna che c’è chi ne fa un motivo per sorridere, come l’illustratrice francese Emma, che senza nascondere una certa inclinazione femminista, riporta su carta divertenti siparietti a noi molto familiari.

Fonti | "Work-Life Balance: quanto conta il bilanciamento con la salute rispetto a quello con la famiglia" pubblicato su Research Gate a settembre 2018; Ansa