Come si può organizzare la spesa fatta nei piccoli negozi

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Fare la spesa non è mai stato così complicato. Ecco quindi una guida veloce per organizzare gli acquisti e i rifornimenti della settimana appoggiandosi ai piccoli negozi locali, evitando code, assembramenti ma anche inutili e costosi sprechi alimentari.
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Valentina Rorato 22 Maggio 2020

Fare la spesa è diventato una sorta di attività a tempo pieno da quando è scattata la quarantena. I supermercati, prima, sono stati saccheggiati e poi contingentati. Il risultato? Code lunghissime per l’acquisto di beni di prima necessità, che per fortuna non sono mai mancati. Molte persone, proprio evitare di stare ore fuori da un negozio della grande distribuzione, hanno scelto di rivolgersi ai piccoli negozi. Forse i prezzi sono inevitabilmente un po’ più alti, ma la sensazione di sicurezza è impagabile oltre al risparmio effettivo di tempo. Come muoversi?

Favorisci l’acquisto di prodotti del territorio

Per risparmiare e per tutelare la tua salute, è importante puntare su quelli che sono i prodotti a km zero. La prima cosa che puoi fare è selezionare quei negozi locali che vendo prodotti del territorio: dalla carne ai cereali, dalla frutta alla verdura. Il km zero, per definizione, è un alimento che può arrivare sulla tua tavola senza fare un lungo viaggio, perché coltivato vicino alla tua casa, e fortemente legato alla stagionalità.

Scegli negozi locali che vendono prodotti a  km O

Scegli le cascine e i piccoli coltivatori

Moltissime cascine e coltivatori locali hanno dei negozi di proprietà, in cui vendono i loro prodotti, o si appoggiano a dei distributori locali. A influire spesso sul costo del prodotto è il viaggio e la stagionalità (qui i consigli di Ohga con la spesa mese per mese). Se acquisti una bistecca di una vacca macellata in Olanda, per fare un esempio, ed abiti a Milano, probabilmente costerà di più della carne provenienti dalle macellerie della valle del Ticino. E ciò vale per la frutta, per la verdura, ma anche per l’acquisto di marmellate o vini locali. Inoltre, le cascine e i coltivatori hanno prezzi decisamente più accessibili, perché non hanno intermediari che possono far lievitare i costi.

Evita gli orari di punta

Se possibile, pianifica i tuoi viaggi in drogheria durante le ore di riposo quando il distanziamento sociale è meno faticoso. Nella fase 2 moltissime persone hanno ricominciato a fare orario d’ufficio, ciò vuol dire che la sera, in pausa pranzo o il sabato ci sarà più gente nei negozi e nei supermercati. Se ti è possibile, evita gli orari di punta. È anche un modo per essere rispettoso nei confronti di chi non può scegliere.

Fai una lista della spesa

I piccoli negozietti, in moltissime città, si sono organizzati con le consegne a domicilio e con i ritiri in negozio. Ti conviene quindi fare una lista della spesa e consegnarla (o telefonare) al tuo fruttivendolo o macellaio e fissare un appuntamento per il ritiro. In questo modo eviti le code, di affollare il negozio ma anche di trovarti inutilmente in assembramenti.

Fai la tua spesa in sicurezza, ma compra solo le cose che ti servono realmente

Acquista solo ciò di cui hai bisogno

Quelle che avrai sicuramente capito in questi mesi è che il cibo non manca e non mancherà (a parte le scorte di lievito). Fai dunque la tua spesa in sicurezza, ma compra solo le cose che ti servono realmente. Ciò vuol dire fare scorta, senza esagerare. Non devi andare nei negozi tutti i giorni, almeno la prudenza dovrebbe impedirtelo, ma ciò non vuol dire che devi rifornire la dispensa per un mese. Razionalizzare ti permetterà anche di fare più attenzione ai prezzi e a quello che consumi.

In quali negozi andare?

Se hai deciso di non recarti in un supermercato, puoi scegliere i negozi di quartiere. Esistono le botteghe che vendono ovviamente i generi alimentari, ma anche i detersivi e le scorte non alimentari. Sono un’alternativa alla grande distribuzione. Altrimenti ci sono i piccoli, divisi per genere e articoli. In questo caso, il consiglio è quello di andare prima dal macellaio, poi dal fruttivendolo e in fine dal panettiere. Perché? Semplicemente per questioni di code. Il pane dovrebbe essere il prodotto che si acquista la mattina presto, mentre la carne o il pesce poco prima di pranzo.

E i mercati?

Sono stati riaperti e ovviamente i mercati sono ideale per comprare prodotti freschi evitando i prezzi eccessivi. L’accesso è contingentato e si sono formate in questo periodo lunghe code. Meglio non andare? In realtà, la scelta più saggia è quella di avere un contatto diretto con la propria bancarella. Molti ambulanti accettano prenotazioni e preparano la spesa per i propri clienti che devono semplicemente recarsi al punto di ritiro, evitando le lunghe code. Non vale per tutti i mercati: in alcuni è la bancarella a creare due code differenti, quella per chi deve fare la spesa e quella per chi deve pagare i prodotti prenotati. Nei mercati più grandi esiste un banco take away all'ingresso. Quali sono gli orari meno affollati? Puoi provare la mattina presto (all'apertura) o verso mezzogiorno, praticamente prima della chiusura.