Congedo parentale 2024: cosa cambia con la manovra e come gestirlo

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Nel pacchetto degli “aiuti alla famiglia” previsto dalla nuova legge di Bilancio, un articolo è dedicato a modificare la normativa vigente sul congedo parentale retribuito per i lavoratori con figli. Quanti mesi saranno previsti in più e chi ne potrà beneficiare? Ecco tutte le risposte sulla futura normativa.
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Maria Teresa Gasbarrone 13 Novembre 2023

Se sei un lavoratore con un figlio, probabilmente avrai sentito che con la nuova manovra è stata prevista una rimodulazione del congedo parentale.

Uno dei capitoli della  nuova legge di Bilancio su cui più ha insistito il governo è quello dedicato ai cosiddetti "aiuti alle famiglie". Tra bonus asilo nido e decontribuzione a carico delle madri lavoratrici, uno dei cambiamenti  previsti direbbe interessare proprio il congedo parentale, che, stando al quadro attuale, dovrebbe venir potenziato per i genitori con figli fino ai sei anni.

Se ne hai sentito parlare e hai provato a capirci qualcosa di più, forse ne sei uscito ancora più confuso di prima. Per questo motivo abbiamo provato a fare un punto sull'argomento per capire effettivamente come cambierà il concedo parentale nel 2024 e chi potrà beneficiare di questi ulteriori indennizzi promessi dal governo.

Per riuscirci però è necessario fare un passo indietro, così da avere ben chiaro cosa prevede oggi la normativa vigente sul concedo parentale retribuito.

Il congedo parentale oggi

In Italia i dipendenti con figli hanno diritto a nove mesi di congedo parentale retribuito pari al 30% del loro stipendio, da utilizzare entro il 12esimo anno di vita del figlio. I nove mesi sono da intendersi come il massimo di cui possono beneficiare complessivamente i due genitori, e non nove mesi per uno.

Un primo potenziamento è stato già introdotto con la legge di Bilancio 2022: questa aveva già previsto per il 2023 che uno dei mese di congedo parentale venisse potenziato dal 30% all'80% della retribuzione, per i genitori che ne usufruiscono entro i sei anni del figlio.

Quindi, per fare una sintesi, nel 2023 i dipendenti genitori hanno potuto beneficiare di:

  • Congedo parentale pari al 30% per nove mesi per un figlio sotto i 12 anni;
  • Congedo parentale pari al 30% della retribuzione per otto mesi più un mese di congedo all’80% per un figlio fino ai sei anni;

A questi si aggiungono altri due mesi di congedo non retribuiti facoltativi (per un totale di 11 mesi), fatta eccezione per casi particolari.

Come cambierà il congedo parentale nel 2024?

Cosa succede con la legge di Bilancio 2023? Come saprai, la manovra dovrà essere presto approvata, comunque entro la fine dell’anno. Se il testo non subirà modifiche all'articolo 36, ovvero quello dedicato al congedo parentale, l’anno prossimo una fascia dei genitori dipendenti avranno diritto a un potenziamento della misura. Vediamo in che modo.

Per il 2024 è stato infatti previsto un secondo mese di congedo retribuito potenziato, pari quindi all'80% – rispetto al 30% – per i genitori con figli fino a sei anni. La manovra ha già previsto che questo ulteriore mese di congedo potenziato verrà conservato anche per il 2025, ma ridotto al 60%.

A partire dal primo gennaio 2024, i lavoratori con figli di età inferiore ai 6 anni, il cui congedo sia terminato dopo il 31 dicembre 2023, saranno indennizzati all’80% della retribuzione per il 2024, fino al limite di due mesi.

Gli altri mesi di congedo parentale, da usare entro i 12 anni di età, rimangono invece indennizzati al 30%, per un totale di nove mesi (comprensivi dei due mesi indennizzati all’80%). Resta invariato il numero di mesi di congedo fruibili in più, ma non indennizzati, ovvero due mesi, salvo che il genitore abbia un reddito individuale inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria, in tale caso sono indennizzabili al 30% della retribuzione.