Conosci la differenza tra “recycling” e “upcycling”? Probabilmente già lo pratichi, ma ancora non lo sai

Se la parola “riciclo” è ormai diffusa, l'”upcycling” è qualcosa che sta emergendo negli ultimi anni. Da questa parola anglosassone possiamo comprendere meglio le diverse modalità del riuso e dell’economia circolare: ecco perché.
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Sara Polotti 28 Ottobre 2022

Più del riciclo, più della differenziata: se bazzichi social come Instagram o Pinterest, saprai che una tendenza sempre più diffusa è quella dell'upcycling, che, per quanto somigli al riciclo, è qualcosa che va oltre.

Si tratta di un termine che identifica ancor più precisamente una pratica molto comune: quella del riutilizzo di certi oggetti e materiali di scarto. Ma allora qual è la differenza rispetto al riciclo? Te lo spieghiamo subito.

Cosa vuol dire recycling

Il riciclo, in inglese "recycling", è semplicemente il processo che porta alla conversione di determinati materiali di scarto in nuova materia o in nuovi oggetti derivanti da quella materia recuperata. Pensiamo, quindi, alle bottigliette d'acqua realizzate completamente in plastica riciclata, aitappi di plastica che vengono riconvertiti per beneficenza o ai quaderni e alle risme con fogli in carta riciclata, e quindi meno bianca e "pura" di quella vergine.

Anche l'energia ricavata da materiali di scarto, tuttavia, rientra in questo concetto di riciclo: i rifiuti riconvertiti in calore per le abitazioni, quindi, ma anche il biometano che nasce dagli escrementi dei bovini ruminanti e che può essere usato per alimentare mezzi a motore.

Cosa vuol dire upcycling

L'upcycling è invece qualcosa di più creativo e quotidiano, più immediato. Praticare l'upcycling significa dare una nuova vita a qualcosa che possediamo e che non svolge più la sua funzione primaria. Utilizzare uno scolapasta come vaporiera, trasformare un paio di vecchi jeans in una borsa, realizzare le decorazioni di Halloween con oggetti rotti che si hanno in casa…

Come tradurre "upcycling"? Non c'è un termine italiano esatto, ma potremmo proporre semplicemente "riuso" o "riutilizzo creativo", ma anche "riproposta".

La differenza tra i due concetti

La differenza sostanziale, insomma, sta nel modo in cui vengono riutilizzati e riproposti i materiali di scarto, ma soprattutto nella definizione nella nostra lingua, dato che "upcycling" non ha ancora una traduzione esatta, e che tutto quindi ricade ancora sotto al più generico "riciclo".

Ciò che solitamente, in italiano, intendiamo come "riciclo creativo" potrebbe corrispondere meglio alla definizione di upcycling, dal momento che significa trovare una nuova forma e un nuovo utilizzo a qualcosa di esistente.

Il riciclo più puro, invece, si riferisce per lo più allo smaltimento corretto nella raccolta differenziata, quando gettiamo materiali che possono essere recuperati dal punto di vista della trasformazione in nuova materia.