
Ci sono certi alimenti di cui non ci chiediamo quasi mai la data di scadenza: la farina, ad esempio, ma anche l'acqua imbottigliata, oppure i legumi in scatola. Certo, hanno una scadenza lunga, ma anche loro scadono! Basta leggere sulla confezione e rispettare la data di scadenza. E il sale? Che sia fino o che sia grosso, il sale scade? E soprattutto: come puoi conservarlo nella maniera corretta per far sì che rimanga sempre fresco e commestibile?
Ecco tutto ciò che devi sapere sulla conservazione del sale.
Il sale che utilizziamo in cucina (ma anche quello per la lavastoviglie!) che sia sale fino o che sia sale grosso proviene dalle saliere marittime, dove si è depositato e cristallizzato grazie all'azione del sole e del vento. Si chiama, chimicamente, cloruro di sodio, anche se il cloruro di sodio contenuto nel sale alimentare è circa il 77%: il resto sono altri minerali.
In Italia la più grande saliera marittima è adriatica, ed è la Margherita di Savoia, dove triennalmente o quadriennalmente (prima avveniva annualmente!) viene raccolto il sale necessario al fabbisogno del mercato.
Il sale solitamente viene venduto in confezioni di carta, e lì puoi conservarlo. Ma puoi scegliere anche di trasferirlo in un barattolo di vetro con un coperchio ermetico (in modo che non entrino impurità) da tenere in un luogo fresco e soprattutto asciutto, lontano dalla luce. Il sale, infatti, assorbe l'umidità e di conseguenza è necessario che attorno non ve ne sia.
Un consiglio è quello di non tenerlo vicino al piano cottura: qui, infatti, si raccoglie moltissima umidità, insieme all'unto degli alimenti, e se il sale non è ben conservato al chiuso rischierà di inumidirsi risultando bagnaticcio.
Infine, puoi mischiare il sale con del riso: il riso assorbe, come il sale, l'umidità, ma in quantità maggiori, e terrà così asciutto il resto del sale.
Se conservato bene, quindi, il sale non ha scadenza.
Dal canto suo, il sale è un potente conservante naturale. Conservare sotto sale (una pratica chiamata "salagione") è un metodo conosciuto da secoli per la conservazione degli alimenti freschi che non si possono consumare subito. Il sale, infatti, è un composto idroscopico che elimina l'acqua dagli alimenti. Eliminare l'acqua significa disattivare la vitalità dei microrganismi e quindi bloccare il processo di decomposizione.
L'unico inconveniente è che, insieme all'acqua e alla vitalità, il sale diminuisce le vitamine e i sali minerali dei cibi così conservati, in particolare la vitamina C.