Corona per gli oceani: l’azienda di birra lancia i primi anelli porta lattine 100% biodegradabili 

Il brand messicano di birra ha deciso di sostituire i classici anelli di plastica con un materiale biodegradabile che non inquini le spiagge e gli oceani. Grazie anche alla collaborazione con Parley for the Oceans, Corona è in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente, ed è uno dei primi marchi ad adottare soluzioni di questo genere.
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Sara Del Dot 29 Novembre 2018

Le immagini di pesci e tartarughe marine intrappolate negli anelli di plastica dei packaging di lattine le conosciamo tutti, e vederle ci ha sempre fatto molto male. Anzi, alcune di queste fotografie sono diventate delle vere e proprie icone dell’inquinamento da plastica che sta soffocando i nostri oceani, ponendoci davanti agli occhi l’enorme problema delle otto milioni di tonnellate che ogni anno vengono scaricate nei mari del mondo, uccidendone l’ecosistema e la biodiversità. Quante volte, alla vista di pesci incastrati e impossibilitati a nuotare o di tartarughe con il guscio deformato a causa di quegli anelli ti sarai chiesto “ma non si può fare qualcosa per eliminarli?”

Bene, Corona, il brand di birra messicano famoso in tutto il mondo, ha deciso di dare il buon esempio grazie anche alla partnership stretta nel 2017 con l’associazione Parley for the Ocean, eliminando definitivamente la plastica dai suoi imballaggi per il pacco da 6 lattine e sostituendola con un materiale 100% biodegradabile. È il primo produttore globale di birra a testare questa soluzione, che sarà introdotta inizialmente in Messico a partire dall’inizio del 2019.

Bio-anelli per le lattine

Quelli che Corona sta per inaugurare sono anelli realizzati con fibre biodegradabili di origine vegetale, con sottoprodotti di scarto e materiali compostabili. Una bella differenza rispetto ai porta lattine standard, che invece sono prodotti con un materiale di polietilene fotodegradabile che va assolutamente differenziato e riciclato e, se ciò non avviene (ovvero nella maggior parte dei casi), viene rilasciato nell’ambiente e si spezzetta pian piano. Era una delle poche cose che l’azienda produttrice di birra poteva rendere biodegradabile, considerato il fatto che il materiale usato nel suo packaging consiste quasi totalmente in vetro e cartoncino. Lo scopo del brand, infatti, non è soltanto eliminare la plastica, bensì contribuire alla progettazione di nuove soluzioni che possano essere introdotte in sua sostituzione.

Corona per gli oceani

Forse non lo sapevi, ma Corona è in prima linea nella difesa di spiagge e oceani di tutto il mondo. Infatti, nel 2017 l’azienda messicana ha preso un impegno con Parley for the Oceans, la rete globale che riunisce varie associazioni, progettisti, aziende ed enti a difesa dell’ambiente. Assieme a Parley, Corona ha portato avanti più di 300 campagne di pulizia in oltre 15 Paesi, con l’aiuto di oltre 700 volontari, grazie ai quali è riuscita a raccogliere oltre 1360 tonnellate di rifiuti di plastica. La collaborazione è proseguita con l’impegno a proteggere 100 isole entro il 2020, l’obiettivo è quello di ampliarsi per migliorare e fare ancora di più.

La bio-colla di Carlsberg

È il primo brand ad adottare gli anelli biodegradabili, ma non il primo ad aver espresso la volontà di eliminare la plastica dal packaging. A settembre 2018, infatti, anche Carlsberg ha detto addio agli anelli cattura-pesci, adottando la formula Snap Pack, ovvero piccole gocce di colla riciclabile che permetteranno all’azienda di eliminare oltre il 76% di plastica utilizzata per il packaging.

Anche il settore della birra, quindi, apre le porte alla sostenibilità. E speriamo che il buon esempio venga recepito e seguito da un numero sempre maggiore di aziende, per raggiungere quanti più consumatori possibili ed esportare così un po’ di sensibilità in più.