
Probabilmente associare il coronavirus all’epidemia spagnola del 1918 non è stata una grande idea. Così come aggiornare con scrupolo il numero di contagiati senza ricordare che la maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Inevitabile poi la corsa all’acquisto delle mascherine, di gel disinfettanti e prodotti per igienizzare le case, fino all’assalto dei supermercati. In due parole: ansia collettiva.
Da emergenza sanitaria, il coronavirus è diventata un'epidemia di insicurezza che si è amplificata di ora in ora con la diffusione incontrollata di notizie non vere o poco chiare.
“La paura di un'epidemia è antica quanto l'uomo – ha spiegato Enrico Zanalda, Presidente della Società Italiana di Psichiatria -, e in questo caso è amplificata dalla diffusione velocissima di notizie parziali, quando non addirittura false, che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle Istituzioni".
Pesa poi il fatto che "il virus sta avendo un impatto violento sulla vita quotidiana, modificando le nostre vite e provocando l'annullamento o la posticipazione di centinaia di migliaia di eventi minori, ma importanti nella vita delle persone, dai compleanni ai battesimi", aggiunge Zanalda.
Da queste conclusioni, la Società italiana di Psichiatri (SIP) ha deciso di divulgare 7 regole per affrontare e vincere la paura generata dalla circolazione di notizie infondate o non vagliate accuratamente.