Cosa ci porta a preferire alcune persone piuttosto che altre? È tutta questione di chimica

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Perché preferiamo stare in compagnia di alcune persone piuttosto che altre? Perché identifichiamo in un individuo il nostro partner di vita? Uno studio condotto sui roditori ha evidenziato il ruolo della dopamina nell’attesa del compagno e nei legami a lungo termine.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Evelyn Novello 15 Gennaio 2024

Sarà capitato sicuramente anche a te di preferire alcune persone piuttosto che altre, così, a primo impatto. Conoscendole meglio, puoi rafforzare questa idea oppure cambiarla, ma rimane il fatto che, naturalmente, continuiamo a provare più piacere a trascorrere il nostro tempo in compagnia di alcuni amici o conoscenti. Ma cosa ci porta a formulare inconsciamente queste preferenze? Una risposta arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology e condotto dagli scienziati dell’Università del Colorado Boulder. Il team, guidato da Zoe Donaldson e Anne Pierce ha scoperto che alla base del desiderio umano e dei legami a lungo termine c'è la dopamina.

Per scoprire di più sui meccanismi cerebrali sono stati utilizzati modelli animali, le arvicole delle praterie, piccoli roditori, che selezionano un solo compagno con cui condividere il riparo, allevano la prole e provano dolore quando perdono il partner. Il team di ricerca ha analizzato cosa accade nel loro cervello quando cercavano di raggiungere il partner usando una tecnologia di neuroimaging. Gli animali sono stati studiati in diverse situazioni, ad esempio, quando dovevano premere una leva per raggiungere il compagno e quando era necessario scavalcare una recinzione. Quando c’è un rilascio di dopamina si attiva il nucleo accumbens, una regione cerebrale responsabile della motivazione e dei meccanismi di ricompensa.

"Le arvicole mostravano picchi di dopamina quando riuscivano a raggiungere il partner, e si rannicchiavano vicini" precisano gli autori. In caso di separazione, invece, i livelli di dopamina si attenuavano. “Questi risultati – continuano – mostrano che il neurotrasmettitore svolge un ruolo fondamentale per la motivazione a cercare il partner". "Come esseri umani – spiega Donaldson – il nostro mondo sociale è fondamentalmente definito da vari gradi di desiderio selettivo di interagire con persone diverse. Il nostro lavoro suggerisce che alcuni legami lasciano un’impronta chimica unica nel cervello, che ci spinge a mantenere vive le relazioni". 

Il nostro lavoro – concludono gli scienziati – potrebbe avere importanti implicazioni per le persone che sperimentano difficoltà nel formare relazioni intime o per chi soffre a causa della perdita del partner. In altre parole, comprendere come appaiono i legami sani all’interno del cervello potrebbe aiutarci a identificare nuove terapie per contrastare le malattie mentali associate all’interazione sociale”.

Fonte | Current Biology