
Il trauma psicologico è definito come un "danno" che un individuo subisce in seguito a un'esperienza drammatica, che sia un evento singolo, oppure un evento ripetuto o prolungato nel tempo.
La parola greca "trauma" significa "ferita": infatti il trauma segna una lacerazione, una separazione netta tra un "prima" del trauma e un "dopo". Prima dell'evento traumatico la persona percepiva di avere un controllo sulla propria vita, controllo che non sente più di avere dopo che quell'esperienza devastante l'ha colpita.
I traumi tipici possono essere di vario genere, ad esempio, una catastrofe naturale, il bullismo, la violenza sessuale, la violenza domestica, il lutto, la malattia, gli incidenti, la violenza verbale, fisica, o altre violazioni o perdite di sicurezze personali.
Dopo un'esperienza traumatica, una persona può rivivere il trauma attraverso ricordi involontari quando si entra in contatto con uno stimolo psicologico. Questo processo è chiamato trigger. Il più delle volte, questi stimoli sono innocui e non minacciosi. Tuttavia, la risposta psicofisiologica è intensa e incontrollata.
Uno studio dei dottori Eric Vermetten e Douglas Bremner indica che a volte basta sentire un odore per provare un’intensa reazione emotiva.
Quello che riporta una persona al trauma passato (i trigger), possono essere: suoni, sapori, trame, anche scenari specifici o luoghi frequenti, vedere certi volti che ci ricordano altre persone, guardare determinati film, serie o essere esposti a determinate notizie, le sensazioni corporee, come sentire lo sfregamento del lenzuolo sul collo, parole, voci, musica ecc…
Allo stesso modo, non si possono escludere trigger di traumi interni, cioè quelli che la persona stessa può attivare con i propri pensieri.
In qualche modo, ogni persona che è stata vittima di un trauma è esposta a qualsiasi stimolo che rievochi in modo ricorrente il dramma vissuto nel proprio passato. È un fenomeno incontrollabile che provoca grande sofferenza.
Alcune persone si sforzano di controllare i pensieri e le emozioni negative. Vogliono evitare a tutti i costi quegli stimoli che, in un modo o nell’altro, li riportano a qualcosa che non vogliono ricordare.
Controllare o sfuggire ai nostri traumi scatenanti è inutile se non affrontiamo la radice originaria di quell’evento doloroso.
Ogni strategia psicologica orientata al trattamento dei traumi aiuta il paziente ad elaborare, accettare e integrare ciò che è accaduto nella sua vita. L’obiettivo è convivere con quell’evento avverso senza che il suo ricordo alteri la vita, il benessere e la capacità relazionale del paziente.