
La psicologia cognitiva si avvale, per comprendere l'origine di comportamenti ed emozioni, di un modello di interpretazione della mente umana chiamato "Modello ABC". Il Modello ABC prevede che ad ogni evento "A" seguano dei pensieri "B" e che a tali pensieri seguano le conseguenze emotive e comportamentali "C".
ABC è un acronimo, dove A sta per antecedent, B per belief e C sta per consequence.
L’antecedent è lo stimolo di partenza, che in terapia è una situazione problematica in cui la sofferenza emotiva si presenta in maniera particolarmente vivida e concreta. Per lo più si tratta di situazioni: guidare l’auto, parlare in pubblico.
I B sono i pensieri, le convinzioni (ovvero, in inglese, i belief) che il paziente ha utilizzato per valutare –positivamente o negativamente- l’antecedent. Infine i C, le consequences, possono essere emozioni o comportamenti, azioni.
Secondo questo modello, e secondo la teoria cognitiva, i comportamenti e le emozioni derivano direttamente dai pensieri (B). In tal senso i nostri pensieri determinano le nostre emozioni e i nostri comportamenti.
Imparando a gestire i nostri pensieri, ovvero riuscendo a valutare la appropriatezza, la funzionalità e la veridicità dei nostri pensieri, delle nostre valutazioni, saremo in grado di gestire i nostri comportamenti e le nostre emozioni.
L’ABC nel concreto è un foglio suddiviso in 3 colonne verticali, in ognuna delle quali si descrive una delle componenti dell’ABC. Il foglio ABC va consegnato al paziente in modo da permettergli di aumentare la sua consapevolezza degli stati cognitivi e la sua capacità di leggere le proprie emozioni.
Le 4 domande per elicitare un ABC sono:
1. Qual era la situazione nella quale il problema si è manifestato? (elicitare l’A)
2. Come si è sentito/a? (elicitare il C)
3. Cosa la ha maggiormente disturbato/a in quella situazione? (passaggio al B)
4. Quali cose diceva a se stesso/a e pensava e che hanno determinato il C? (elicitare il B)
Ricorda che stiamo parlando di un modello utilizzato solo in uno specifico ambito della psicologia, quella cognitiva appunto. Uno specialista che segue un'altra branca potrebbe quindi non proporti lo stesso schema.