Cos’è e come funziona la regola dei 21 giorni per superare la fine di una relazione?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Possono bastare 21 giorni per cambiare vita? La scienza negli anni ha confutato la famosa teoria, ma gli esperti d’amore sono convinti che dopo la fine di una storia tre settimane di pausa possono essere utili per rimettere in prospettiva la propria esistenza.
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Valentina Rorato 27 Novembre 2023

Superare la fine di una relazione non è semplice, anzi a volte il dolore è così grande da assomigliare a quello del lutto. È proprio in queste occasioni che potrebbe esserti d’aiuto la regola dei 21 giorni. Forse hai sentito parlare della "regola del divieto di contatto" ma non sai esattamente cosa comporta, o forse sembra un po' troppo controintuitivo per come ti senti in questo momento, soprattutto se speri di poter ancora riconciliarti.

Che cos’è la regola dei 21 giorni

La regola dei 21 giorni è una teoria elaborata nel 1960 il chirurgo americano Maxwell Maltz stabilì che ci vogliono la durata 21 giorni per creare un’abitudine. In seguito tuttavia, si osservò che i neuroni non sono capaci di assimilare del tutto un nuovo comportamento in questo arco di tempo e che dopo soli 21 giorni di attività, corriamo il rischio di abbandonare in modo prematuro l’impresa. Pare, però, che questa pausa di tre settimane possa essere utile dopo la fine di una relazione. Perché? 21 giorni sono una parantesi temporale sufficientemente lunga per far capire o per care se ci manca realmente il compagno. Spesso quando ci si lascia, si entra in una spirale poco virtuosa di litigi, tira e molla o di vendette. Sono atteggiamenti che possono non solo peggiorare il rapporto logoro, ma anche creare una folta nebbia attorno ai sentimenti.

La regola dei 21 giorni che è concepita per essere più un principio pratico che una regola. In realtà si tratta di avere 21 giorni di vera pausa dal partner, una sorta di disintossicazione, che può anche essere doloroso. Nella fase post rottura potresti essere incapace di prendere correttamente in mano la tua vita, di scegliere con lucidità ciò che desideri, ma sei pienamente capace di percepire emozioni sincere. Le tre settimane di stop ti permettono di mettere l’accento su quest’ultime e anche di poter iniziare il processo di guarigione. Certamente non ci vorranno solo 21 giorni, per riprenderti. Ma almeno lo spazio ti aiuta a non riattivare costantemente la ferita.

La seconda ragione, per cui può essere utile, è evitare di fare qualcosa di impulsivo. Potresti essere in uno stato emotivo così instabile da prendere decisioni avventate. Numero tre, il periodo senza contatto lascia spazio al mistero. Potresti vivere un viaggio doloroso, ma lo spazio lontano da qualcuno gli consente di pensare a dove sei, cosa stai facendo, il modo in cui stai andando avanti. E quando qualcuno ti lascia, non ha il diritto di sapere tutto di ciò che provi ogni giorno, di qual è il tuo viaggio. Il tuo viaggio non è più il suo viaggio, è una cosa separata. E quel mistero può effettivamente essere una buona cosa.

Per quanto riguarda invece l'assunzione di una nuova abitudine, come smettere di fumare o andare a correre tutte le mattine, 21 giorni sono pochi. Alcuni studi hanno dimostrato che ci vogliono almeno 2/3 mesi per fare in modo che un nuovo comportamento diventi automatico. Phillippa Lally, una ricercatrice di psicologia della salute presso l'University College di Londra, in uno studio pubblicato sull'European Journal of Social Psychology, ha dimostrato che sono necessari 66 giorni. E il tempo necessario per formare una nuova abitudine può variare ampiamente a seconda del comportamento, della persona e delle circostanze.

Fonte |  "How are habits formed: Modelling habit formation in the real world" pubblicato su European Journal of Social Psychology.