
I deliri sono convinzioni o idee errate, non condivisibili e persistenti nonostante le evidenze contrarie. Le persone che sperimentano i deliri possono credere di essere perseguitate (paranoia), di avere poteri particolari o di possedere talenti speciali, oppure possono credere che i loro pensieri e loro azioni siano controllati da forze esterne.
Il termine delirio deriva dal latino delirare, che significa "uscire dal solco, dal limite" ovvero andare aldilà della percezione reale delle cose.
Karl Jaspers (1913) definisce il delirio come: giudizi erronei sostenuti con straordinaria convinzione e impareggiabile certezza soggettiva, refrattari all’esperienza e a qualsivoglia confronto con argomentazioni alternative. I deliri non sono influenzati dall’esperienza concreta per questo il loro contenuto è incomprensibile.
I deliri vengono suddivisi in diversi sottotipi, a seconda del loro contenuto.
Alcuni esempi:
Il delirio si manifesta nel momento in cui si verifica una discrepanza tra quanto percepibile dal mondo esterno e i segnali cerebrali. Tali deficit sono causati da una serie di fattori che rendono vulnerabile il cervello provocando un malfunzionamento cerebrale.
I fattori di rischio più importanti sono: l’età avanzata (soggetti con più di 65 anni), la demenza, psicosi, schizofrenia. Non è ancora del tutto chiaro si tratta di variabili che agiscono singolarmente o interagiscono tra loro.
Ci sono ulteriori situazioni che potrebbero agevolare l’insorgenza del delirio come scarsa attività motoria, problemi di vista o di udito, alimentazione carente, malattie croniche o terminali.
Coloro che presentano deliri mostrano una diminuzione dell’attenzione o della consapevolezza e un cambiamento nella cognizione in generale, che nel lungo periodo genera confusione.
Il delirio è comprende una vasta gamma di sintomi neuropsichiatrici, tra cui disturbo della coscienza, dell’attenzione, deficit di memoria, disorientamento e disturbi del linguaggio.
I sintomi, in generale, che si manifestano col delirio sono cambiamento della cognizione, trasformazioni del percetto, pensiero fluttuante, comportamento iperattivo o ipoattivo, sonno disturbato e perdita del normale ritmo circadiano.
Il trattamento d’elezione per il disturbo delirante è l’uso combinato di farmaci e psicoterapia.
Il trattamento psicoterapico si focalizza soprattutto sul riconoscimento, distanziamento critico e padroneggiamento da parte del paziente, di questo stato mentale. Tale trattamento aiuta il soggetto ad acquisire una maggiore consapevolezza del proprio disturbo e a formulare ipotesi alternative rispetto alle convinzioni deliranti. Inoltre, consente di attribuire un senso alla malattia e acquisire strategie efficaci di fronteggiamento dei sintomi.