
La dipendenza da smartphone (nota anche come uso problematico dello smartphone) è caratterizzata da un eccessivo attaccamento psicologico allo smartphone con conseguenze funzionali negative. Sebbene si parli di dipendenza da smartphone, questo non rientra ancora in alcuna sezione del DSM 5; nonostante ciò vi sono diversi studi che la considerano una dipendenza vera e propria, dal momento che condividono alcune caratteristiche comuni con le altre dipendenze (alcol e droghe) quali perdita di controllo, tolleranza e astinenza.
Mentre un utilizzo produttivo e sano degli smartphone è positivo, l’uso compulsivo del cellulare può interferire con la propria vita relazionale e affettiva, quella professionale e il rendimento scolastico o universitario.
Studi recenti hanno rivelato che l’utilizzo eccessivo dello smartphone sia un fattore predittivo significativo dei sintomi depressivi e della solitudine. Inoltre è stata collegata al pensiero pigro e ad un rallentamento delle funzioni cognitive.
L’uso intensivo dei media può avere un impatto sulla psiche e anche sugli aspetti sociali o fisici. Il ritirarsi, i disturbi del sonno, la stanchezza, i disordini alimentari o i cattivi voti possono indicare un comportamento problematico online, ma possono anche avere un’altra causa. Ecco perché è importante osservare attentamente e chiedere aiuto se necessario.
Lo smartphone è un mezzo con il quale si rimane “connessi”, tanto che la paura di non essere rintracciabili e privi di cellulare ha un nome: nomofobia (cioè paura di non avere il telefonino con sé).
La dipendenza da smartphone va di pari passo con la compulsione da social media, da notifiche, da reazioni, in una continua rincorsa emotiva che ha effetti tutt’altro che soddisfacenti. L’uso costante dei social media, anche in ricerca di approvazione, è considerato negativo.
Quanto tempo una persona sta sullo smartphone ogni giorno non è il criterio più importante per un uso problematico del cellulare. Non c’è un limite di tempo che dice cosa è ancora normale e cosa non lo è. Naturalmente, il rischio di comportamenti di dipendenza aumenta quanto più a lungo si è online.
Occorre inoltre considerare anche altri aspetti che indicano un comportamento problematico. Questi includono, ad esempio, la perdita di controllo o il coinvolgimento mentale. Se si nota una sensazione di disagio, irrequietezza o nervosismo quando il dispositivo non può essere utilizzato, questi sono segni che dovrebbero farvi riflettere. Un altro segnale è quando l’utente ha bisogno di sempre più tempo sullo schermo fino a quando si instaura la tanto agognata «sensazione di benessere».
Purtroppo, non sono solo gli adulti a soffrire di questo problema. Spesso i genitori, a loro volta dipendenti o poco consapevoli dei danni da cellulare, non mettono delle regole sull’uso del cellulare ai ragazzi.
Il problema dell’abuso di tablet e smartphone interessa infatti il 90-95% dei bambini, pre-adolescenti e adolescenti italiani.
Per i bambini il rischio legato alla dipendenza da smartphone è maggiore in quanto il loro cervello e i loro occhi sono più sensibili e ancora in fase di sviluppo. Una sovraesposizione è quindi molto dannosa.
Ci sono dei segnali per capire se il proprio bambino sta sviluppando un attaccamento eccessivo allo smartphone o al tablet, eccone qui alcuni:
I rischi per i bambini che usano troppo il cellulare o il tablet non sono solamente correlati alla suo comportamento, ma riguardano disturbi della vista, problemi di attenzione e di socializzazione e la possibilità di incappare in contenuti non adatti ai minori.