Cos’è la psicosi ordinaria, un concetto usato spesso nella psicoanalisi
“Psicosi ordinaria” è un concetto che non compare nelle classificazioni del DSM o dell’ICD, ma è frequentemente utilizzato nella pratica psicoanalitica. Si riferisce a una situazione in cui i sintomi della psicosi non risultano molto evidenti. Proviamo a capire meglio come mai.
“Psicosi ordinaria” è un concetto che non compare nelle classificazioni del DSM o dell’ICD, ma è frequentemente utilizzato nella pratica psicoanalitica. Si tratta di un termine proposto da Jacques-Alain Miller e utilizzato per la prima volta alla Convenzione di Antibes nel 1998.
Con psicosi ordinaria si definisce una modalità di funzionamento tipica dei soggetti con struttura psicotica che non presentano segni clinici palesi di psicosi, quindi conservano un certo adattamento sociale.
Si tratta di persone che hanno una struttura psicotica di base senza che i suoi sintomi siano molto evidenti. Questo tipo di psicosi non presenta i classici segni di psicosi “deliri o allucinazioni”, ma possiamo apprezzarne l’aspetto psicotico in altre manifestazioni.
Secondo lo psicoanalista e scrittore Gustavo Dessal, questo tipo di psicosi presenta differenti fenomenologie. Dall’eccesso di normalità alla comparsa di una grave nevrosi caratteriale. Tuttavia, è sempre presente il nucleo delirante incapsulato, che il paziente confessa di nascosto o tiene nascosto per mezzo di circonlocuzioni o ellissi del discorso.
Ciò che osserva il clinico possono essere stravaganze, un uso particolare del linguaggio, disturbi del pensiero o attacchi di ansia non riconosciuti come tali, che sorgono come eventi del corpo.
Inoltre la persona presenta ostacoli nelle relazioni e con un improvviso rifiuto dell’altro, senza premesse o storia che possano spiegare questo distacco dal tempo in cui vivono.
Nelle psicosi ordinarie, i segni non sono spettacolari, sono discreti.
Dessal descrive in dettaglio diversi fenomeni clinici che indicherebbero l’esistenza di una psicosi ordinaria:
Queste sono persone che di solito mancano di discorso sulla loro storia, con un’assenza di implicazione soggettiva.
Sono spesso persone la cui vita sessuale è inesistente o mostrano segni di una relazione labile con l’identità sessuale.
Non di rado il legame sociale è permeato in varia misura da segni di aggressività, di diffidenza paranoica, o passaggi all’atto generalmente discreti, ma che mostrano inequivocabili punti di preclusione.
Molte persone che consideriamo normali psicotiche tendono a manifestare spontaneamente una straordinaria tendenza a ricreare nel loro discorso un romanzo “edipico” poco filtrato dalla censura.
Difficoltà incomprensibili nello svolgimento di attività, presumibilmente all’interno delle capacità della persona, e che spesso venivano svolte normalmente in passato, possono essere il segno di una rottura psicotica inapparente. Un esempio è l’assoluta impossibilità di andare in classe per alcuni adolescenti con un precedente rendimento scolastico normale.
Anche il rapporto con la lingua è alterato. Spesso parlano con proverbi o luoghi comuni che coprono il vuoto della loro stessa enunciazione. Possiamo anche osservare, come ha sottolineato Eric Laurent, un “uso quasi neologico di parole comuni”.
Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…