Con il termine sociopatico ci si riferisce a una persona che ha difficoltà nella regolazione dei propri comportamenti in termini etici e morali all’interno della propria cultura di riferimento.
Il sociopatico fatica a empatizzare con gli altri non provando interesse per i bisogni e i sentimenti altri. Al contrario mostra cinismo e disprezzo verso i sentimenti e le emozioni altrui e non prova senso di colpa o rimorso a seguito delle proprie azioni.
Si tratta di persone poco disposte all’ascolto che pensano di essere superiori agli altri e di avere sempre ragione. Per queste ragioni tendono a non rispettare le regole, ad assumere atteggiamenti arroganti e a prevaricare sull’altro.
I sociopatici tendono ad assumere comportamenti aggressivi e manipolatori finalizzati a sfruttare l’altro a proprio vantaggio. Sono spesso impulsivi e non tengono in considerazione quali possono essere le conseguenze delle loro azioni. Questo li può portare a cambiare lavoro o casa improvvisamente, ad avere relazioni sentimentali instabili o ad essere finanziariamente irresponsabili.
Questo quadro è spesso accompagnato ed aggravato dall’abuso di sostanze.
Il termini sociopatico non è ad oggi ben definito in letteratura, ma indica quello che la psichiatria definisce Disturbo Antisociale di Personalità.
Il disturbo antisociale viene collocato dal DSM-5 (Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali) all’interno dei disturbi di personalità del cluster B.
Il DSM-5 fornisce una descrizione del disturbo antisociale della personalità che presenta molte caratteristiche comuni con la sociopatia.
Ecco un elenco delle caratteristiche del sociopatico:
L’esordio e il mantenimento di una personalità sociopatica e del disturbo antisociale di personalità sono causati sia da fattori di origine genetica come per esempio una storia di disturbo antisociale della personalità e/o altri disturbi mentali nei familiari, sia da fattori ambientali. Come la presenza di abusi e trascuratezza nell’infanzia, cosi come una vita familiare instabile, violenta e caotica durante l’infanzia.
Difficilmente un individuo con personalità sociopatica chiederà aiuto a un professionista della salute mentale poiché non ha consapevolezza delle proprie difficoltà.
Potrebbe essere che accedano a questi servizi a seguito di problemi legali o per sintomi depressivi, ansiosi, abuso di sostanze e eccessi di collera nelle relazioni interpersonali.
La psicoterapia può includere interventi su più livelli, dalla gestione dell’impulsività e della disregolazione emotiva e comportamentale, sia finalizzati a promuovere le capacità di mentalizzazione, la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, l’assunzione delle proprie responsabilità nelle relazioni interpersonali e la gestione dell’impulsività.
Gi interventi di carattere farmacoterapico nel caso della sociopatia (disturbo antisociale) hanno l’obiettivo di trattare i sintomi legati all’umore, all’ansia e all’aggressività attraverso farmaci stabilizzatori dell’umore, antidepressivi o antipsicotici.
A livello familiare possono essere utili interventi di allargamento e colloqui con i familiari per supportare questi ultimi nella gestione del paziente.
La sociopatia può essere individuata servendosi dei criteri diagnostici utilizzati per il disturbo antisociale per i quali manifesta tratti simili, non essendo la sociopatia una diagnosi clinica.
I test che possono essere somministrati per individuare tendenze sociopatiche sono: