Oltre 700.000 contagi, un bilancio di decessi che supera i 22.000 morti a un ritmo di circa un migliaio al giorno. In Brasile il Covid-19 è esploso con una violenza tale da mettere rapidamente in ginocchio il Paese, oggi il secondo al mondo per numero di contagi.
A quanto pare, però, il peggio deve ancora venire. Sì, perché sembra che il picco dei contagi non sia ancora stato raggiunto ed è molto probabile che con l’arrivo della stagione invernale ormai prossima il virus potrebbe espandersi ulteriormente aumentando la propria distruttività nei confronti della popolazione, in particolare sulle fasce più fragili come gli anziani o gli indigeni.
A parlarcene è Victor Burmann Lucio, un medico di Santa Cruz do Sul che lavora sia in ambito privato sia pubblico come assistenza primaria gratuita ai cittadini economicamente svantaggiati. Victor spiega come la diffusione del virus sia stata dovuta a un’eccessiva leggerezza dei cittadini e a scelte e visioni sbagliate da parte delle autorità e delle amministrazioni competenti, e che il sistema sanitario potrebbe ben presto raggiungere uno stato di collasso totale, dal momento che gli ospedali del sistema sanitario pubblico sono già quasi pieni e che mancano dispositivi e attrezzature per curare i pazienti e proteggere il personale sanitario.