Cucinare con la pentola a pressione: si riducono i consumi?

La pentola a pressione può essere una valida alleata per ridurre i tempi di cottura, anche di preparazioni molto lunghe. E ciò significa non solo avere piatti preparati più velocemente, ma anche avere bollette più leggere perché si usa meno il gas o la corrente elettrica.
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Valentina Rorato 16 Gennaio 2023

C’è chi la ama e c’è chi la odia. La pentola a pressione è uno strumento che tende a dividere. Se per molti è il metodo che salva tutte le cene, perché estremamente rapido, per altri invece tende a distruggere i nutrienti. In realtà, tutti i metodi di cottura riducono la qualità nutrizionale del cibo. Partendo da questo presupposto, bisogna ammettere che la pentola a pressione potrebbe essere una valida alleata se cerchi di ridurre i consumi domestici.

Come funziona?

Le pentole a pressione sono simili a normali casseruole, col doppio fondo, tranne per il fatto che sono dotata di un coperchio sigillato, con  una valvola che permette di intrappolare il vapore e mantenere una pressione alta e costante all’interno.

Normalmente, il cibo in una casseruola non supera i 100 ℃. Questo perché l'acqua a pressione atmosferica bolle a questa temperatura.  E non è possibile andare oltre, se non si aumenta la pressione.

Ciò si può ottenere o diminuendo la quota, spostandosi in località di mare o utilizzando una pentola a pressione, che è sicuramente il modo più pratico e semplice. E quello che garantisce i risultati. Come mai? I cibi vengono inseriti nella pentola, completamente sigillata, con una quantità modesta di acqua, che produrrà vapore acqueo con il calore. Non potendo sfiatare, la pressione interna aumenterà fino a un massimo di 0,9 bar per le pentole a pressione europee e fino a 1 bar per quelle americane (ci sono normative diverse da Paese a Paese, ma il principio è sempre lo spesso).  Ciò porta il punto di ebollizione da 100°C a 121°C.

Più calore significa minor tempo di cottura.  Per darti qualche dato: i ceci ammollati impiegano solo 10-15 minuti (o 30-40 minuti se non li metti a bagno) invece di un paio d'ore, mentre le lenticchie e i fagioli mung, che possono saltare del tutto la fase di ammollo, puoi cuocerli in meno di 10 minuti, contro i tradizionali 30 o 40 minuti. Si possono lessare davvero rapidamente anche patate, rape e pastinaca. La velocità aumenta anche per la cottura di piatti importanti come i brasati o gli spezzatini.

Si riducono i consumi?

Le pentole a pressione riducendo i tempi di cottura permette di ridurre i consumi e di conseguenza di avere bollette della luce o del gas meno impattanti. Di quanto? Puoi risparmiare, con uso costante, fino al 70% di energia. E ciò significa anche ridurre le emissioni di carbonio. Se puoi vuoi davvero cucinare in modo ecologico, quando la pentola inizia a fischiare perché ha raggiunto la pressione, puoi spegnere il fornello o la piastra lasciando che sia solo il vapore a completare la cottura.

Si risparmi anche acqua. Mediamente un italiano usa  dai 120 ai 220 litri di acqua potabile al giorno (volume destinato soprattutto all’igiene personale). Per scopi alimentari si consuma circa il 3,5% del totale, circa 5 litri, e la pentola ti permette di tagliare questa voce. Lavorando su numeri per difetto, metti di risparmiare solo un paio di litri al giorno di acqua, sono 60 litri al mese, ovvero 720 litri l’anno. Tantissimo, se lo moltiplichi per componente della famiglia.