Disturbo da dismorfismo corporeo: quali sono i sintomi e come si può trattare questo problema

Il disturbo da dismorfismo corporeo, chiamato in passato dismorfofobia, fa parte dei disturbi ossessivo-compulsivi e si riconosce per l’eccessiva preoccupazione per uno o più difetti corporei. Difetti che, inoltre, risultano appena percettibili se non inesistenti. Proviamo a capire meglio di cosa si tratta.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
5 Maggio 2023 * ultima modifica il 05/05/2023

Il disturbo da dismorfismo corporeo, definito in passato dismorfofobia, fa parte del capitolo dei disturbi ossessivo-compulsivi del DSM-5. Il disturbo è caratterizzato da una eccessiva preoccupazione per uno o più difetti corporei. Questi difetti possono essere minimi o totalmente assenti ma vengono comunque percepiti come profondamente disturbanti. Chi soffre di questo disturbo si definisce spesso brutto, anormale o deforme e la percezione di questi difetti è fonte di vergogna e disagio profondi.

I sintomi

I sintomi del disturbo da dismorfismo corporeo sono molteplici ma decisamente evidenti e peculiari. Possono svilupparsi in modo graduale oppure improvvisamente in maniera acuta, e possono essere più o meno intensi e persino diventare cronici.

Il problema interessa principalmente il volto, ma può coinvolgere qualsiasi parte del corpo. L'attenzione su un determinato difetto o pseudo tale, o una particolare area del corpo, ad esempio, può cambiare e spostarsi. Queste zone "mal percepite", inoltre, vengono spesso descritte in maniera dispregiativa e alquanto negativa, con aggettivi quali: brutte, orrende, o deformi, orribili.

Sintomi classici, sono, ad esempio:

  • preoccupazioni ossessive per disturbi quali diradamento dei capelli, acne, rughe, cicatrici, eritemi, colore dell'incarnato, peluria sul viso e sul corpo
  • odio nei confronti della forma di naso, occhi, orecchie, bocca, seno, glutei, gambe o altre parti del corpo
  • ossessivo controllo della zona nel mirino
  • guardarsi allo specchio di continuo
  • usare molto trucco o cosmetici
  • evitare contatti sociali
  • ricorrere alla chirurgia estetica di continuo o ricorrere a terapie ormonali
  • sentirsi perennemente inadeguato
  • confrontarsi puntualmente con altre persone
  • cambiarsi d'abito più volte al giorno
  • lavarsi di continuo per eliminare presunti difetti dermatologici

Nei casi molto gravi, il disturbo da dismorfismo corporeo è invalidante in quanto ha conseguenze impattanti e negative sulla sfera pubblica e privata delle persone che ne soffrono che tendono ad assumere comportamenti ossessivo compulsivi e ad isolarsi.

Le cause

Le cause dell'insorgenza del disturbo da dismorfismo corporeo sono molteplici e risiedono nella sfera biologica, culturale e psicosociale. Un'instabilità emotiva, stati depressivi, aver subito abusi fisici o psicologici rende maggiore la probabilità che il disturobo si manifesti, in quanto rende i soggetti maggiormente vulnerabili. Il disturbo ha una incidenza di circa il 2% nella popolazione generale, mentre nella popolazione con diagnosi psichiatrica sale attorno al 6%.

Il trattamento

Spesso ai pazienti può risultare difficile chiedere aiuto, in quanto si vergognano o si sentono imbarazzati, e alcuni pazienti potrebbero non riconoscere che il problema è di natura psicologica. Tuttavia, è di vitale importanza che chi soffre di dismorfia riceva aiuto.

Il trattamento del disturbo da dismorfismo corporeo è certamente multidisciplinare. Comprende, infatti, sia trattamenti psicologici che terapie farmacologiche.

La diagnosi

La diagnosi di BDD richiede una valutazione iniziale della storia clinica del paziente con una valutazione accurata dello stato psichico e dell’anamnesi psicopatologica.

Alcune caratteristiche tipiche di pazienti con dismorfofobia sono la presenza di pensieri suicidari, a volte ideazioni deliranti, comorbilità con altri disturbi psichiatrici e, una storia di passati interventi estetici volti a ridurre i percepiti difetti fisici.

Il DSM-5 inserisce il disturbo da dismorfismo corporeo nel capitolo dei disturbi ossessivo compulsivi e ne definisce i criteri diagnostici (APA, 2013):

"Il soggetto manifesta preoccupazione per uno o più difetti fisici che non sono osservabili o che appaiono lievi agli altri. Il soggetto manifesta una serie di comportamenti ripetitivi volti a ricercare delle rassicurazioni (ad es. guardarsi ripetutamente allo specchio) oppure passare molto tempo a confrontare se stesso con gli altri, in risposta alle preoccupazioni per il proprio aspetto. Queste preoccupazioni causano nel soggetto un significativo distress e problemi nel funzionamento sociale, emotivo, relazionale o in altre importanti aree di vita. Le preoccupazioni per il proprio aspetto non sono meglio spiegate da preoccupazioni per il peso e le forme corporee in un individuo con un disturbo alimentare".

Come cambiare la percezione del proprio corpo

Sfidare gli ideali di bellezza e imparare ad accettare la forma del proprio corpo è un passo cruciale verso un’immagine corporea positiva.

Alcuni suggerimenti e consigli per migliorare la percezione della propria immagine corporea sono:

  • Concentrarsi sulle nostre qualità positive, abilità e talenti, può aiutarci ad accettare e apprezzare davvero noi stessi nella nostra globalità e non ridurre tutto al mero aspetto fisico.
  • Dire cose positive a noi stessi ogni giorno
  • Evitare il dialogo interiore negativo e spesso giudicante
  • Concentrarsi sull’apprezzare e rispettare ciò che il corpo può fare ci aiuterà a sentirci più positivi
  • Stabilire obiettivi positivi e incentrati sulla salute (che sono più vantaggiosi per il benessere generale) piuttosto che quelli legati al peso
  • Evitare di paragonarsi agli altri, ma accettare se stessi ricordando la propria unicità
  • Smettere di seguire o rimuovere gli amici dai social media che innescano pensieri e vissuti negativi sull’immagine corporea
  • Chiedere aiuto: un supporto professionale adeguato può essere di grande aiuto per modificare le credenze negative rispetto al proprio corpo e i comportamenti non sani che ne derivano. In questo modo si arriva alla costruzione di un’immagine corporea positiva e si previene lo sviluppo di problematiche importanti.
Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…