“Parenti serpenti” a Natale? Ecco come sopravvivere alle loro domande inopportune con l’aiuto della psicologia

Da sempre, il Natale è descritto come un momento di serenità e gioia in famiglia, ma nella realtà dei fatti non è sempre così. A volte dobbiamo confrontarci con conoscenti e parenti poco attenti alle nostre sensibilità, che tra domande inopportune e commenti non richiesti rischiano di mandarci in crisi e di farci vivere il periodo delle feste in un clima di tristezza: ecco “un piccolo manuale di sopravvivenza delle feste di Natale” con i consigli della psicologa Ilaria Bruschi.
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Maria Teresa Gasbarrone 21 Dicembre 2023
Intervista a Dott.ssa Ilaria Bruschi Psicologa

"Quando ti laurei? E la fidanzatina? A quando il nuovo contratto? Ma perché non ti sei ancora sistemato?". Ti sembra di sentirle già, vero? Sono le domande inopportune, quelle che tra un brindisi e una fetta di panettone, ci aspettano al varco, a ogni Natale, e che ogni volta – ammettiamolo – ci feriscono e ci fanno arrabbiare.

È inutile negarlo, per quanto le feste siano per molti un momento di felicità, a volte, il doverci confrontare con amici di vecchia data, parenti e conoscenti, ci espone al rischio di dover confrontarci con domande o commenti poco piacevoli.

Di solito, per quieto vivere, decidiamo di adottare la tecnica dell'indifferenza, ma, anche se a guardarci da fuori potrebbe sembrare che vada tutto bene, in realtà, questa non è sempre la scelta migliore per la nostra felicità. Ecco perché con la psicologa Ilaria Bruschi abbiamo provato a mettere insieme un piccolo "manuale di sopravvivenza alle feste".

A ognuno il suo Natale

Partiamo da una premessa: "Non tutti – spiega la dottoressa Bruschi – vivono allo stesso modo il periodo delle feste e il fatto di trascorrerle con i parenti. Alcuni ne sono felici, altri invece fanno più fatica ad affrontarle, soprattutto con certi parenti o conoscenti".

Se sei tra i secondi, sappi che non ci sono tante strategie per affrontare i parenti meno opportuni, tuttavia per non rovinarsi il Natale "la cosa migliore è prepararsi psicologicamente, sia al tipo di domande che potremmo ricevere sia a come agire per non farsi toccare da queste e non cedere alla provocazione", prosegue la dottoressa.

Come affrontare le domande inopportune

Se anche tu sai di essere a rischio “domande inopportune”, il primo consiglio della psicologa è quello di tenere sempre a mente che non si tratta di domande fatte per avere indietro informazioni, che nascono da un reale interesse dell'altro verso la tua vita, ma solo di frasi dette per provocare e mettere in difficoltà l’altro.

La fase della preparazione – spiega la dottoressa – è importante perché ci aiuta a immaginare mentalmente cosa potrebbe succedere così da non farsi prendere alla sprovvista: anticipando quali potrebbero essere le domande infatti non ne saremmo colti alla sprovvista.

"Per prima cosa dobbiamo quindi capire quali sono quegli ambiti della nostra vita più delicati e quali domande potrebbero ferirci di più. Il secondo step è individuare chi tra i possibili ospiti e parenti che ci aspettano durante le feste e che ci potrebbero fare domande che non vorremmo sentirci porre".

Ma prepararsi soltanto non basta: è importante anche rompere per quanto possibile quel meccanismo di ricezione passiva che si attua nella maggior parte delle famiglie da parte di chi subisce battutine di dubbio gusto o domande indesiderate. Ascoltare, annuire e incassare non è sempre la soluzione migliore.

"A volte, serve anche adottare un approccio che potremmo definire di ‘psicologia cinica': non possiamo accettare tutto, ma dobbiamo difendere il nostro sistema di valori e sentirci in diritto di dire la nostra verità, anche qualora questa venga messa in discussione o non piaccia a tutti. Solo così potremmo incarnare davvero quello che siamo e sentirci liberi di esprimerlo senza avere paura, nemmeno dei giudizi, anche a Natale".

Dalla teoria alla pratica…

Immaginiamo che finalmente ci siamo decisi e quest’anno non siamo più disposti ad accettare l'invadenza, né tanto meno i giudizi dei parenti, resta l'ostacolo di capire come fare nella pratica. È pur sempre vero che non possiamo trascorrere il Natale tra un litigio e un altro, occorre quindi trovare una strategia di risposta ai “parenti inopportuni”, che sia però anche diplomatica e non faccia scattare il conflitto. La psicologia ci viene incontro con due strategie. La dottoressa Bruschi spiega che le strategie possibili sono due:

  • La tecnica del rispecchiamento: questa consiste nel prendere la domanda e rivolgerla in modo educato alla stessa persona che ce l’ha posta. L’idea alla base del rispecchiamento è quella di non accogliere la critica, ma piuttosto indirizzarla alla persona da cui ci proviene, negandone la verità alla base;
  • La tecnica della defocalizzazione: questa è più adatta alle persone che voglio essere sicure di evitare il conflitto e consiste semplicemente nel glissare la domanda e virare il discorso nel minor tempo possibile su un altro argomento in cui ci sente più a proprio agio, magari con un'altra domanda. L’obiettivo è spostare il focus della conversazione su un altro tema, magari in cui il nostro interlocutore si sente più in difficoltà, il suo punto debole.

Se qualcuno vuole farci sentire in colpa

Sentirsi in colpa è un sentimento molto comune, ma anche fondamentalmente sbagliato, "perché dobbiamo – sottolinea la dottoressa sentirci sempre liberi di essere noi stessi, e la nostra personalità non può essere la ragione per cui ci sentiamo in colpa".

Può succedere però che parenti o conoscenti, spesso anche in modo inconsapevole, dicono cose che ci portano a sentirci in colpa, tuttavia “non dobbiamo mai cedere a questa tentazione, perché ogni tentativo di farci sentire in colpa è in realtà un tentativo di manipolazione.

Lo stesso consiglio vale per qualsiasi battuta che riguarda il corpo, dal "ti vedo ingrassata/o" al "sei troppo magro/a, ma mangi?": si tratti di giudizi che non hanno nessun effetto positivo per la nostra salute mentale. "Rispetto a frasi improntate all'aggressività passiva – spiega la dottoressa – il mio consiglio è quello di rispondere in modo sincero, difendendosi, oppure si può tentare di rispondere mettendo in atto la cosiddetta “self disclosure”, dire cioè come ci sentiamo di fronte a questi commenti ed esigere di non essere messi in discussione, per nessun ambito della nostra vita".