Al centro ci sono il mare e ovviamente i rifiuti. Ma anche per la sua imminente ottava edizione, la Keep Clean and Run si metterà sulle spalle la bandiera della Pace.
Un tema centralissimo quando si parla di ambiente e che oggi, con la devastante guerra in Ucraina, resta purtroppo ancora molto attuale.
La partenza dell’eco-maratona di plogging più lunga d’Italia e del mondo organizzata dal “rifiutologo” Roberto Cavallo è prevista per il 29 aprile dall’Isola d’Elba.
Per sette giorni e 50km alla volta, l’eco-runner attraverserà la Toscana per poi imbarcarsi verso un’altra isola, la Sardegna e chiudere la corsa sulle spiagge di Stintino.
Oltre 400km corsi e camminati con un unico scopo: raccogliere tutta l’immondizia sul percorso e sensibilizzare la popolazione contro il fenomeno del littering, ovvero l’abbandono – scellerato, aggiungiamo noi – di rifiuti in giro per l’ambiente.
Nelle sette edizioni precedenti la Keep Clean and Run ha attraversato tutta l’Italia raccogliendo – purtroppo – rifiuti ovunque.
È stato però durante la manifestazione del 2017 che Roberto Cavallo ha avuto per la prima volta l’idea di una corsa per la raccolta dei rifiuti votata alla pace.
Ad ispirarlo furono le parole di Don Pino Demasi, secondo cui “un territorio pulito è in pace”. Sulla base di questa suggestione Cavallo decise quindi di aggiungere alla Keep Clean and Run che tutti conoscevamo un’appendice, «For Peace», e dare così vita a due edizioni sulle orme della pace.
Teatro del plogging del 2019 e del 2021 furono infatti il Carso e i territori sulla Linea Gotica, luoghi simbolo della Prima e della Seconda guerra mondiale.
“Anche per il 2022 c’era l’ipotesi di andare a fare plogging lungo la costa adriatica per arrivare fino a Sarajevo e proseguire il filone della Pace – ci ha spiegato Cavallo a margine della conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione svoltasi lo scorso 30 marzo al Ministero della Transizione Ecologica – I conflitti però fortunatamente erano passati e così abbiamo scelto di concentrarci sul «marine litter». Poi però la guerra è tornata a bussare alle nostre porte e quindi abbiamo scelto di mantenere comunque la declinazione «for Peace» perché oggi ce n’è bisogno”.
Non serviva certo un’altra guerra per ricordarci che da tempo persiste un problema di rapporti tra l’uomo nella società e l’uomo con se stesso e con gli altri elementi della natura. Non serviva un altro confitto per sottolineare che “se non capiamo in fretta che viviamo in una società mutualistica in cui non siamo da soli né come individuo né come specie l’uomo rischia di soccombere a se stesso”.
In piccolo e nel massimo rispetto di una crisi umanitaria drammatica come la guerra, tuttavia, Roberto Cavallo è convinto che la corsa applicata alla raccolta rifiuti e lo sforzo per riparare a un danno di cui noi stessi siamo responsabili, oggi ancora di più potrebbero anche funzionare come metafora dell’impegno che serve “per ritornare a una concezione mutualistica del mondo, della natura e della società e ricordarci che non viviamo da soli ma con gli altri e che siamo ospiti in un luogo non nostro di cui però dobbiamo prenderci cura”.
Se parliamo di rifiuti, e non di guerra, ognuno di noi in un particolare momento della sua vita può commettere degli errori: sapere che c’è qualcuno che ti aiuta a correggerli, dice, è straordinario.
Il percorso della Keep Clean and Run for Peace 2022 quest’anno avrà come protagonista assoluto il mare. Anche se a dire il vero un po’ lo è sempre stato: ti basti pensare alla prima edizione del 2015, quando Roberto Cavallo corse raccogliendo rifiuti da Aosta a Ventimiglia, quindi dalla montagna al mare.
“Questo perché ancora oggi non tutti sanno che il 75-80% dei rifiuti in mare proviene da zone lontane dal mare attraverso fenomeni meteorici e corsi d’acqua e che nel mare si accumulano formando il cosiddetto «marine litter»” ha spiegato il rifiutologo, sottolineando poi che oggi sempre più ricerche scientifiche stanno dimostrando come questa strada non sia a senso unico visto c’è sempre più plastica nell’uomo, letteralmente.
Ti ricorderai, per esempio, delle tracce di microplastiche trovate nella placenta o, recentemente, nel sangue umano.
Questa volta però quello al centro della KCR non è un mare qualsiasi bensì il nostro mare, il Mediterraneo. Che rappresenta sì l’1% della superficie marina mondiale ma che, secondo le stime riportate da Cavallo, contiene il 7% della plastiche provenienti dai rifiuti che finiscono in tutti i mari.
“Abbiamo voluto concentrarci sul Mediterraneo anche perché oggi è sempre più sporco. Il Climate Change – ha continuato il rifiutologo – ha inciso sulla temperatura media degli oceani spostando i flussi delle correnti Atlantiche che fino a qualche decina di anni fa garantivano un costante ricambio di acqua al nostro mare. Oggi quelle correnti si sono spostate più a nord, il ricambio di acqua del Mediterraneo è inferiore e la concentrazione di rifiuti in questo mare è sempre maggiore”.
Lungo il percorso Roberto Cavallo (e tutti coloro che vorranno correre e raccogliere rifiuti insieme a lui) affronteranno anche un viaggio tra il passato e il futuro dell’emergenza climatica.
Una delle prime tappe toscane, infatti, sarà Orciano Pisano, dove sorge uno più noti siti paleontologici della Toscana.
Qui gli eco-runner potranno sbirciare indietro nel tempo a quando la temperatura era di circa 4 gradi mediamente più alta e il livello degli oceani era più alto di 20 metri, dando così uno sguardo anche a cosa potrebbe accadere in futuro se non dovessimo riuscire a contenere il cambiamento climatico.
Scendendo poi nella zona di Pontedera, la Keep Clean and Run for Peace 2022 farà tappa alla Revet, uno dei più grandi e moderni impianti d'Italia di Selezione e Riciclo rifiuti e proseguirà, tra presente e futuro, nel territorio di Capannori. Forse ne hai già sentito parlare: si tratta del primo comune italiano ad aver adottato la delibera “rifiuti zero” che, secondo Cavallo, “ci darà l’idea di come oggi ci si possa impegnare per un futuro sostenibile”.
Come sempre, Roberto Cavallo non raccoglierà rifiuti da solo. Con lui lungo gli oltre 400km tra Isola d’Elba, Toscana e Sardegna ci saranno due runner d’eccezione: Giulia Vinco, ultrarunner e finisher del leggendario Tor des Gèants nel 2017, e Lino Cianciotto, guida ambientale, atleta paralimpico, che a causa di un incidente in montagna ha subito l’amputazione della gamba destra.
E poi ci sarai tu, insieme a tutti coloro che vorranno partecipare (liberamente, consultando il sito) per dare il proprio contributo. E fare, per davvero, la differenza.