Ecopsicologia: quando la nostra psiche incontra l’ambiente (ed entrambi ne beneficiano)

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Hai mai riflettuto su quanto trascorrere del tempo a contatto con la natura ti faccia bene a livello psichico e fisico e anche su come la tua consapevolezza ambientale, e quindi il rispetto per il Pianeta, cresca mano a mano che dedichi del tempo ad attività all’aria aperta? Proprio su questa riconnessione, quella tra l’uomo e l’ambiente che abita, si basa la disciplina dell’ecopsicologia.
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Sara Del Dot 19 Agosto 2020

Quante ore al giorno riesci a trascorrere a contatto con la natura? Se abiti in città e fai un lavoro “da scrivania” sicuramente non molte. Quando il tempo libero a tua disposizione è poco e attorno a te non vedi altro che mattoni, cemento e roventi strade asfaltate, è normale abituarsi a una quotidianità lontana da spazi verdi, aperti e belli da vedere. E si tratta di uno stile di vita decisamente non esente da effetti collaterali. È infatti ormai scientificamente provato che la natura faccia stare bene, e non riuscire a trascorrervi del tempo fa genera in noi tristezza, frustrazione e malessere fisico ed emotivo. Negli ultimi anni, questa situazione è diventata talmente palese, anche a causa della quantità di persone che da luoghi più remoti si sono spostate a vivere nelle città, che in alcuni Paesi del mondo i medici possono prescrivere come terapia alcune ore da trascorrere in un bosco, lontano dal caos della città e dalla frenesia della vita lavorativa.

Se ti sembra una soluzione estrema prova a fermarti a riflettere. Quante volte anche solo passeggiare in un parco per qualche ora la domenica ti aiuta a rimettere in ordine i pensieri, a tornare ad ascoltare la tua mente e il tuo corpo, a respirare con i polmoni e con l’anima? Pare facile, pare ovvio, pare normale. Eppure, se ci ragioni, non dovrebbe essere considerato affatto “normale” passare gran parte della nostra vita rinchiusi tra quattro mura, seduti davanti al computer o dentro e fuori da negozi e supermercati. Stare lontani dalla natura, dalla terra, non fa bene al nostro corpo né alla nostra mente. E non fa bene neanche alla terra stessa, che subisce le conseguenze di questo nostro assurdo distacco.

Per questa ragione, per recuperare questa connessione che potrebbe sembrare ormai irrimediabilmente perduta, qualche decennio fa è nata una disciplina che oggi potrebbe risultare più importante che mai. Si chiama ecopsicologia e si basa proprio sull’imprescindibile, e troppo spesso posto in secondo piano, bisogno dell’uomo di ritrovare il contatto con la natura e della natura di trovare in noi qualcuno che la protegga e se ne prenda cura.

Il nome, non è difficile intuirlo, consiste nell’unione tra ecologia (la disciplina che studia l’ambiente) e la psicologia (quella che studia invece la mente umana). La sua nascita ufficiale risale all’inizio degli anni Novanta, quando a Berkeley, in California, un gruppo di studiosi si riunì per analizzare il progressivo declino ambientale e capire in che modo migliorarlo attraverso una maggior consapevolezza e conoscenza da parte dell’uomo. Al tempo stesso l’idea era quella di utilizzare la natura stessa per migliorare la salute e il benessere delle persone. Una disciplina basata sul do ut des in pratica, completamente radicata nel concetto di riconnessione, riallacciamento di un legame ormai perduto.

Oggi l’ecopsicologia è una disciplina vera e propria e una materia insegnata in diverse università del mondo, oltre a rappresentare il centro di diversi percorsi formativi e corsi specifici. Partendo quindi dalla consapevolezza che siamo legati indissolubilmente al Pianeta Terra e che abbiamo bisogno di ritrovare la nostra serenità grazie al suo aiuto uscendo definitivamente da una visione antropocentica del mondo e della vita, l’ecopsicologia ha in sé diverse applicazioni ed esercizi anche piccoli e brevi, volti a migliorare almeno un po’ le nostre condizioni.

Può essere infatti usata in ambito psicologico tramite l’utilizzo della natura per stare meglio con se stessi, ritrovare la pace, fare esercizi di introspezione, usando ciò che la natura ti offre sfruttandolo come terapia e come occasione per ritrovarti. Inoltre può essere impiegata utilizzando il rapporto con la natura come perno per una maggiore consapevolezza ambientale e ritrovamento di una dimensione di legame con il mondo attorno. Ma viene anche usata in ambito educativo per aiutare il bambino a prendere contatto con il mondo esterno e in ambito organizzativo.