Entri nel Duomo di Messina e calpesti un tesoro: è la sua cripta, una magnifica ed eterna chiesetta sotterranea

Secondo la tradizione, la chiesetta sotterranea posta sotto la Basilica della città di Messina sarebbe stata costruita nel 1081 per volere del re normanno Ruggero II e da allora è rimasta intatta, inattaccabile dai terremoti e dalle alluvioni. Le sue 24 colonne sorreggono il pavimento della Chiesa principale e le sue volte, ricoperte da motivi foliacei, e la sua architettura ne fanno un vero e proprio gioiello inossidabile al passare dei secoli.
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Rubrica a cura di Kevin Ben Alì Zinati
25 Dicembre 2020

Provo a descriverti la sorprendente bellezza della Cripta del Duomo di Messina con un’immagine. Hai presente il gioco delle matrioske? Quegli oggetti che a loro volta ne nascondono al loro interno uno sempre più piccolo fino ad arrivare al “tesoro” conservato nell’ultimo scrigno. Ecco, il Duomo e la Cripta sono come due matrioske, in questo caso, però, letteralmente uno sull’altro e dove il tesoro è rappresentato dall’architettura, dalle decorazioni e dal profumo di storia che puoi respirare all’interno della piccola chiesa sotterranea.

Seppur nota “da sempre” ai tecnici, la cripta fu concessa agli occhi del pubblico solo nel 2009. Ieri, praticamente. E ciò a cui migliaia di persone da allora si trovano di fronte è un vero e proprio gioiello.

Immagina il viaggio. Entri nel Duomo di Messina e ti ritrovi in una spazio gigantesco, illuminato e maestoso. Sopra la tua testa, un tetto con capriate in legno dipinte e decorate con geometrie e raffigurazioni di santi. Tutto attorno due lunghe fila di alte e imponenti colonne monolitiche sovrastate da capitelli corinzi.

Non finisce qui, perché sotto di te c’è un altro mondo. C’è un’altra chiesa, sotterranea, con un interno ampissimo. Lo popolano 24 colonne portanti di epoca greco-romana, poste in più file parallele, che danno vita a un meraviglioso soffitto costituito da volte a crociera che, come silenziosi giganti, sostengono anche il pavimento del Duomo.

Le volte. È strano pensare che architetture così eleganti e sofisticate abbiano vissuto sottoterra per secoli. Le volte sono ricoperte da motivi foliacei, volute a cherubini e cornici e ovali dipinti a fresco con figure di santi e angioletti di cui rimangono, tuttavia, poche tracce.

La cripta, che appare più come una chiesetta, fu costruita intorno al 1081 su commissione del re normanno Ruggero II e venne nominata  “Santa Maria sotto il Duomo”.  Divenne presto un luogo suggestivo, ospitava messe e riunioni di vescovi della Diocesi e fu anche meta di pellegrinaggi. Quando nel 1600 la chiesa fu affidata alla congregazione Schiavi della Madonna della Lettera, la chiesetta venne ristrutturata con stucchi e statue e ribattezzata “Nostra Donna della Lettera”.

La cripta sotto al Duomo di Messina è rimasta intatta. Sempre. Mentre la Cattedrale della città con il tempo subì diversi danni, niente scalfì la chiesa sotterranea. Né il terremoto del 1783 né quello più catastrofico del 1908. Furono più problematici i vari allagamenti che la cripta dovette fronteggiare, il più grave dei quali negli anni ’70, quando l’innalzamento dei suoli circostanti provocò la quasi totale chiusura delle finestre e degli antichi accessi.

Eppure, la cripta ancora lì e attende. Aspettasolo di riaprire e di mostrarsi in tutta la sua segreta bellezza.

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Giornalista fin dalla prima volta che ho dovuto rispondere alla domanda “Cosa vuoi fare da grande”. Sulla carta, sono pubblicista dal altro…