Nel Sud della Francia è scoppiato ancora una volta un allarme di contaminazione da PFAS. A lanciarlo è stata direttamente l'Agenzia Regionale della Salute (ARS) dell'Île-de-France, la quale ha emesso un avviso agli abitanti di evitare il consumo di uova provenienti da "pollai domestici", con livelli di PFAS che erano 20 volte superiori al limite previsto.
Non si tratta del primo avviso dell'ARS francese, infatti già nei mesi di maggio-giugno 2023 scoppia un caso molto simili nei pollai domestici di Verneuil-en-Halatte e Villers-Saint-Paul.
Entrambe le volte la decisione di allarmare gli abitanti indicando loro di non acquistare uova provenienti da questi pollami, è stata presa dopo che test condotti dall'ONG Toxicowatch, i quali hanno rivelato la presenza di inquinanti organici persistenti (POP) nelle uova. Le analisi hanno mostrato livelli elevati di diossine, furani e policlorobifenili (PCB), sostanze che possono accumularsi nei tessuti grassi degli organismi viventi e persistere nell'ambiente per decenni. Sempre dai test si evince che circa il 66% delle uova prese come campione risultavano con livelli superiori a quelli consentiti di questa sostanza tossica.
L'Italia, come il resto d'Europa fa solo da Paese/Continente osservatore del problema, ma allo stesso tempo la questione uova-pfas francese deve preoccupare e tenere in allerta tutte le nostre istituzioni politiche nazionali le quali devono aumentare i livelli di controllo di tutti i prodotti alimentari del territorio. Inoltre bisogna aumentare i test che certificano condizioni sanitarie ottimali presenti in allevamenti e centri che operano nel settore della produzione alimentare.
I PFAS stanno per "Sostanze Perfluoro Alchiliche". Spiegato in modo semplice: sono dei compostichimiciacidi molto forti in forma liquida, usati soprattutto in campo industriale. Al momento se ne trovano 4700diversi, ma hanno tutti una particolare struttura che permette loro di resistere ai naturali processididegradazione e che quindi nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell'ambiente.
I Pfas, ad alte concentrazioni sono tossici per tutti gli organismi viventi. Possono compromettere gli ecosistemi in cui si trovano mettendo a rischio flora e fauna. Per quanto riguarda l'uomo, invece: secondo uno studio condotto dall'Università di Oxford questi acidi alterano i processi ormonali nel nostro organismo, con pesanti conseguenze sullo sviluppo, sul comportamento e sulla fertilità. Amplificano il rischio di malattie come obesità e diabete di tipo due, ipertensione, colesterolo e sono considerate sostanze altamente cancerogene. Queste conseguenze però non si vedono nell'immediato, agiscono in modo silenzioso e lento e, spesso, si manifestano a distanza di anni dall'esposizione.
Fonte | Documento – rapporto di Arf de France su contaminazione delle uova dei pollai domestici