Si tende a fare sempre meno figli e sempre più avanti nell'età. Questo dipende da diversi fattori, dalle scarse opportunità date ai giovani dal mondo lavorativo, alla non sempre adeguata offerta di servizi statali dedicati ai bambini, all'insindacabile e libera scelta di non avere figli. Se anche tu ti rivedi in questa fotografia, sappi che, purtroppo, queste scelte potrebbero portare a rischi legati alla salute del bambino qualora fosse figlio unico e con genitori separati e anziani.
Gli elementi chiave che darebbero una spiegazione al fenomeno riguardano il fatto che la maggior parte dei diciottenni di oggi vive in una famiglia in cui c'è stato un salto generazionale (quando il ragazzo ha 18 anni la madre ha una media di 50,7 anni e il padre 54) e, se figlio unico, è costretto a vivere una maggiore solitudine. Questa correlazione è stata studiata in un'indagine della Fondazione Foresta Onlus che, negli istituti superiori del Padovano, ha coinvolto oltre 4000 studenti di un'età media di 18 anni.
"L'età media al primo matrimonio è salita vertiginosamente: per le donne da 25,9 nel 1990 a 33,6 nel 2020, per gli uomini da 28,9 a 36,4 negli stessi anni. Il tasso di divorzi in Italia ha raggiunto un livello elevato: da 4,3% nel 2005 al 19,8% nel 2022 e gran parte dei loro figli è figlio unico" ha spiegato il Dott. Carlo Foresta
Un giovane su cinque oggi è figlio di genitori separati o divorziati e ciò sfocia facilmente in una richiesta di supporto psicologico. Ciò è spiegabile se si considera che il senso di solitudine e una situazione ansiogena vissuta in età precoce hanno spesso come conseguenze un incremento di comportamenti a rischio quali fumo e droghe e abitudini sessuali promiscue non precedute da un'adeguata informazione. In un contesto monogenitoriale poi, si osservano con più frequenza manifestazioni di disagio come insoddisfazione della vita e autolesionismo.
"Un adolescente su tre ha fatto richiesta di supporto psicologico: 26% dei figli di coppie conviventi o sposate, una percentuale che sale al 42% in caso di figli di separati o divorziati. La tendenza ad assumere psicofarmaci, anche in questo caso, è molto più evidente in caso di genitori separati o divorziati, così come l'abitudine del fumo e dell'assunzione di sostanze stupefacenti" prosegue Foresta.
Partendo dal presupposto che siano inopinabili le scelte che ognuno compie in ambito personale, bisogna però tener presenti le condizioni che stanno alla base dei disagi psicologici sempre più dilaganti tra i giovanissimi. Un costante dialogo con i tuoi figli, fin da bambini e soprattutto in età adolescenziale, può fare la differenza. Presta una particolare attenzione alla trattazione di temi percepiti ancora come un tabù quali la salute mentale e la sessualità, la cui conoscenza è però indispensabile.