Fine vita: perché in Italia manca ancora una legge e perché serve un referendum

L’Associazione Luca Coscioni sta promuovendo una raccolta firme in favore di un referendum che aiuti a rimuovere ogni ostacolo a una legge sul fine vita. Con Ohga seguiremo questa mobilitazione e proveremo a capire meglio le ragioni.
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Giulia Dallagiovanna 16 Agosto 2021
* ultima modifica il 16/08/2021

In questi giorni potresti aver visto per le strade della tua città alcuni banchetti di raccolta firme con la scritta "Eutanasia legale". Si tratta di un'iniziativa promossa dall'Associazione Luca Coscioni assieme altre realtà come Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile, Sinistra Italiana e Federazione dei Verdi. Ma cosa si chiede in particolare? Lo scopo è quello di richiedere un referendum che riesca a rimuovere un ostacolo legislativo a una legge per il fine vita. Su Ohga seguiremo questa mobilitazione e soprattutto cercheremo di capirne le ragioni, anche dal punto di vista giuridico.

Cominciamo proprio dalle leggi. In Italia una persona che volesse accedere a una pratica di fine vita, come l'eutanasia vera e propria o il suicidio assistito, andrebbe incontro a 4 ostacoli legislativi. Sono, in verità, 4 reati previsti dal Codice Penale di cui potrebbe essere accusato il medico che acconsenta a perseguire le volontà del paziente:

  • Omicidio volontario: articolo 575
  • Omicidio del consenziente: articolo 579
  • Istigazione o aiuto al suicidio: articolo 580
  • Omesso soccorso: articolo 593

Ma su questa serie di norme, dovrebbe prevalere la Costituzione, la legge fondamentale dello Stato, che all'articolo 32 recita: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge".

Il punto quindi è individuare quei casi in cui non si parla di omicidio o istigazione al suicidio, ma del diritto di una persona di decidere della propria vita. Dovrebbe essere il Parlamento a legiferare sulla questione, ma proprio l'istituzione più importante della Repubblica ignora i solleciti della Corte Costituzionale ormai da diversi anni.

Ecco perché l'iniziativa ora deve venire dal basso, attraverso mobilitazioni come quella proposta appunto dell'Associazione Coscioni.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.