Firmata a Roma la prima Carta Internazionale su clima e salute. Una sfida che si vince tutti insieme

Il primo Simposio Internazionale Health and Climate tenutosi a Roma tra il 3 e il 5 dicembre 2018 è stata l’occasione per riunire oltre 500 ricercatori provenienti da più di 30 Paesi per confrontarsi sull’emergenza dei cambiamenti climatici e firmare insieme la prima Carta Internazionale su clima e salute.
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Gaia Cortese 11 Dicembre 2018

È stata firmata la prima Carta Internazionale su clima e salute. L’occasione è stata data dal primo Simposio Internazionale Health and Climate tenutosi a Roma tra il 3 e il 5 dicembre 2018. Come si è arrivati alla necessità di sottoscrivere questo documento? Sulla base delle evidenze scientifiche rilevate da approfonditi studi e ricerche della comunità scientifica. Ti sarai accorto delle estati sempre più afose e torride, ma entro l’anno 2100 i giorni di ondata di calore potrebbero, nel peggiore dei casi, aumentare a 250 giorni l’anno. Il surriscaldamento globale dovuto all’emissione di agenti inquinanti ha già come principale conseguenza la sempre maggior diffusione di malattie, favorite in particolare dall’aumento di insetti vettori come la zanzara tigre.

Con l’aumento della temperatura, è stato poi evidenziato come alcune patologie psicologiche (depressione, stati di ansia, insonnia, malesseri psichici) siano aumentate del 2%. I cambiamenti climatici sono anche un pericolo per i bambini che ancora non hanno raggiunto lo sviluppo completo dell’apparato respiratorio o del sistema di termoregolazione: secondo l’OMS, infatti, nel mondo circa il 50% dei decessi in età pediatrica è causato da diarrea, malaria e infezioni delle basse vie respiratorie, tutti fattori di rischio associati ai cambiamenti climatici. E sempre secondo l’OMS ogni anno 7 milioni di persone muoiono prematuramente per malattie non trasmissibili a causa dell’inquinamento. È abbastanza per preoccuparsi? Sì.

La buona notizia è che  per la prima volta, oltre 500 ricercatori provenienti da più di 30 Paesi si sono riuniti per indicare nella Carta Internazionale su clima e salute le raccomandazioni e le azioni necessarie per evitare e contenere il più possibile i danni alla salute provocati dai cambiamenti climatici.

“Questa è una giornata molto importante perché per la prima volta la comunità scientifica, che ormai da tempo concorda nel ritenere tra i problemi sanitari più rilevanti gli effetti del clima sulla salute, si riunisce per indicare le azioni prioritarie che devono essere messe in atto sulla base delle evidenze scientifiche – ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – . L’OMS oggi ci dice che circa 250mila morti l’anno nei prossimi vent’anni saranno attribuibili, direttamente o indirettamente al cambiamento climatico. Come scienziati abbiamo il dovere di richiamare l’attenzione su questo problema, farlo diventare una priorità e indicare strategie per invertire questa drammatica tendenza prima che sia troppo tardi”.

Continua Ricciardi: “I cambiamenti climatici sono la vera minaccia globale di questo secolo e attraversano tutta la condizione umana e ambientale: dalle ondate di calore, all’approvvigionamento idrico fino a quello alimentare e allo smaltimento dei rifiuti. La qualità della nostra vita, la nostra salute e la stessa nostra sopravvivenza sono quindi messe a serio rischio dai cambiamenti climatici prodotti soprattutto dall’inquinamento. Gestire queste trasformazioni, cambiare rotta è diventata la vera emergenza e la vera sfida. La comunità scientifica oggi ha fatto un primo passo per condividere questa consapevolezza e farla diventare una responsabilità e un impegno comune. Questa sfida si vince con la collaborazione di tutti. Dai decisori politici, al mondo industriale, a quello dell’educazione e attraverso i nostri atti quotidiani. C’è bisogno di tutti".

Fonte: Istituto Superiore di Sanità