Giovanni Allevi torna live a Sanremo 2024 dopo la diagnosi di mieloma multiplo: come si cura questo tumore del sangue

Questa sera Giovanni Allevi sarà tra gli ospiti della seconda serata di Sanremo 2024. Nel 2022 il pianista e compositore aveva annunciato di aver ricevuto una diagnosi di mieloma multiplo. Si tratta di un tumore del sangue che ogni anno, solo in Italia, fa registrare più di 6mila nuove diagnosi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 7 Febbraio 2024
* ultima modifica il 07/02/2024

Il ritorno di Giovanni Allevi sul palco è una bellissima notizia, per la musica e per tutti quanti.

Vedere i suoi capelli ricci scuotersi, gli occhi traboccare poesia e sogni e le sue dita correre  lungo i tasti di un pianoforte disegnando magie questa sera sarà anche un messaggio fortissimo per tutte quelle persone che vivono con un tumore.

Sì, perché Giovanni Allevi sarà tra gli ospiti della seconda serata del festival di Sanremo 2024 dopo due anni di assenza dai live, passati a curare il mieloma multiplo che lo ha colpito.

“Una neoplasia dal suono dolce ma non per questo meno insidiosa”, come l’aveva definito in un post Instagram nel 2022.

Giovani Allevi sarà tra gli ospiti della seconda serata di Sanremo 2024, a due anni di distanza dalla diagnosi di mieloma.

La sua presenza all’Ariston, il teatro della musica italiana, sarà insomma un messaggio di forza e vicinanza, di coraggio e di speranza. Non un grido vibrante ma un sussurro all’orecchio, dolce come la sua musica, a tutti coloro che oggi affrontano una neoplasia: «proviamo ad andare avanti, a guardare avanti».

Il pianista e compositore marchigiano in questi anni ha tenuto lui stesso a raccontare i contorni della sua malattia. Di quel tumore del sangue, secondo per frequenza, che solo in Italia fa registrare circa 6mila nuove diagnosi ogni anno.

Il mieloma si origina dalla trasformazione di una particolare popolazione di cellule del midollo osseo chiamate plasmacellule. Si tratta di molecole del sistema immunitario che derivano dai linfociti B e hanno il compito di produrre gli anticorpi necessari per combattere infezioni e agenti patogeni esterni.

Per cause ancora sconosciute, nel nostro organismo può però innescarsi una moltiplicazione incontrollata di queste plasmacellule che finiscono così per accumularsi nel sangue e nei tessuti, nel midollo emopoietico e nelle ossa.

La conseguenza è la produzione, a sua volta, di sostanze che stimolano la sintesi di altre cellule che, invece, demoliscono il tessuto osseo provocando lesioni e fratture.

Quando poi il mieloma entra nelle sue fasi più avanzate, la proliferazione delle cellule tumorali finisce per ostacolare quella delle altre cellule del sangue come i globuli bianchi, i rossi e le piastrine determinando così un indebolimento delle difese immunitarie o altre condizioni debilitanti come l’anemia.

Stanchezza e mal di schiena sono sintomi che possono insorgere in presenza di un mieloma ma capisci che non si tratta di una sintomatologia specifica. Questo perché la neoplasia resta tendenzialmente silente. Quando, invece, è responsabile di un danno a qualche organo, ecco che comincia a farsi sentire.

Un’altra caratteristica del mieloma è che si è sempre contraddistinto, purtroppo, per una sopravvivenza piuttosto bassa. Qualche anno fa, le stime raccontavamo che il 25% dei pazienti andava incontro al decesso entro un anno dalla diagnosi mentre il 40% aveva un’aspettativa di vita di almeno cinque anni.

Negli ultimi quindici anni le cose sono decisamente migliorate, merito dei progressi della ricerca e all’introduzione di nuove strategie farmacologiche.

Oggi questa neoplasia viene affrontata con la combinazione di diverse modalità terapeutiche come la chemioterapia, i farmaci biologici e le terapie Car-T.

Fonte | Airc 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.