Gli animali marini mangiano enormi quantità di plastica: uno studio calcola le dimensioni ingerite da ogni specie

Nello stomaco degli animali c’è purtroppo ogni tipo di plastica: sacchetti, cartucce dei fucili e persino vasi dei fiori. Uno studio dell’Università di Cardiff ha calcolato la dimensione dei rifiuti che ogni esemplare può ingerire.
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Alessandro Artuso 1 Aprile 2020

La plastica inganna e non poco l'olfatto degli animali marini di cui spesso e volentieri si cibano, con terribili conseguenze per la loro vita. Ti avevamo già parlato di alcuni esemplari morti o gravemente feriti per colpa del materiale ingerito e scambiato per una preda succulenta: dalla tartaruga marina salvata a Lecce per aver ingerito un palloncino di plastica al delfino spiaggiato e ormai senza vita a Trani.

Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata condotta dagli studiosi dell'Università di Cardiff e ha analizzato le dimensioni della plastica ingerita da ogni specie animale marina.

Lo studio

I ricercatori hanno raccolto una grande quantità di plastica scoperta nell'intestino di oltre 2mila animali. Hanno quindi calcolato calcolato la lunghezza di ogni singolo esemplare, passando successivamente alle dimensioni dell'oggetto ingerito.

Secondo gli studiosi il materiale plastico ingerito può raggiungere fino al 5% le dimensioni del corpo dell'animale. Si va dalla semplice larva di un pesce lunga 9 millimetri a una megattera di 10 metri, nessuno escluso. Tutti, purtroppo, si cibano della plastica lasciata in mare.

I risultati

Gli scienziati hanno analizzato i residui di materiale plastico nei corpi di mammiferi, rettili, pesci e invertebrati, scoprendo che purtroppo vi è praticamente di tutto: tubi flessibilivasi per fioribuste di plastica e cartucce dei fucili. Un'analisi che parte dall'inquinamento della plastica, ma che punta a mostrare le conseguenze spesso e volentieri mortali per gli animali.

Sulla questione si è espresso lo studioso Ifan Jâms del Water Research Institute della Cardiff University:"Sappiamo ancora molto poco sul modo in cui la maggior parte degli animali si nutre in natura, quindi è difficile capire quanta plastica possano mangiare. Queste informazioni ci danno il modo per poter iniziare a misurare l’entità del problema dell’inquinamento da plastica".