Gli elefanti si chiamano per nome?

Gli elefanti mostrano empatia, piangono i loro morti e possono imitare il linguaggio umano. Un recente studio ha dimostrato che questi enormi animali sono in grado di chiamarsi per nome e instaurare una comunicazione molto personale.
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Valentina Rorato 15 Settembre 2024

Gli umani sono soliti dare nomi ai loro animali domestici, così come agli animali delle storie fantastiche e degli zoo. Ricordiamo Dumbo, il piccolo elefantino dalle orecchie grandi della Disney, ma anche il famoso elefante dipinto Ruby dello zoo di Phoenix. Una nuova ricerca suggerisce che anche gli elefanti africani selvatici potrebbero inventare nomi, e usarli per chiamarsi e salutarsi a vicenda nella savana.

La maggior parte degli animali nasce con un set fisso di suoni per comunicare. Alcuni, come gli uccelli canterini, possono imitare altri suoni che sentono intorno a loro. Esistono diverse specie di delfini e pappagalli che possono imparare a imitare le parole umane per gli oggetti presenti nel loro ambiente. Molto più rara, tuttavia, è la capacità di attribuire etichette vocali, qualcosa di simile ai nomi, ai membri di uno stesso stormo o di un  branco.

Si pensa che i delfini tursiopi e i parrocchetti fronte-arancio si rivolgano ai loro simili con richiami specifici, ai quali un ricevitore unico tende a reagire. Ma in questi casi, i richiami consistono semplicemente in un animale che imita le caratteristiche del suono abituale o distintivo di un altro. Ora uno studio su Nature Ecology and Evolution rivela che gli elefanti africani si impegnano in un tipo di comunicazione precedentemente sconosciuto negli animali non umani.

I ricercatori hanno utilizzato l'apprendimento automatico per analizzare 469 brontolii di contatto, saluto e accudimento emessi da elefanti selvatici femmine della savana in Kenya e hanno scoperto che gli animali usano etichette vocali specifiche per identificarsi a vicenda. Invece di imitare semplicemente il richiamo caratteristico di un individuo per segnalare l'identità di un particolare elefante, escogitano un suono originale.

Le persone solitamente associano gli elefanti a forti barriti, ma il suono più comune degli elefanti è in realtà un brontolio a bassa frequenza. Alcuni brontolii sono così profondi che gli uomini non riescono a percepirli: sentiamo solo fino a circa 20 hertz e questi suoni raggiungono anche i 5 hz. Gli elefanti, tuttavia, possiedono un'anatomia dell'orecchio unica progettata per captare tali brontolii da una distanza di 1,5 miglia (più o meno 2,5 km). Le femmine di elefante della savana, inoltre, vivono in un'elaborata società di "fissione-fusione": le loro unità familiari estese si dividono e si riorganizzano regolarmente mentre seguono le risorse alimentari ed evitano i predatori.

La co-autrice dello studio Joyce Poole, co-fondatrice dell'ente benefico ElephantVoices, studia gli elefanti da quasi cinque decenni e sospettava da tempo che questi animali cognitivamente avanzati, che mostrano empatia, piangono i loro morti e possono imitare il linguaggio umano, si rivolgessero l'un l'altro da lontano con qualcosa che assomigliasse a nomi. Racconta di aver spesso osservato un elefante che chiamava e solo uno rispondeva; gli altri "continuavano a mangiare come se non l'avessero nemmeno sentita", dice Poole. "Mi sono chiesta se fossero solo maleducati a non rispondere o perché in realtà si stava rivolgendo a qualcuno in particolare?". L'apprendimento automatico ha aiutato Poole e i suoi colleghi a individuare le etichette vocali tra le centinaia di richiami di elefanti femmine registrati in precedenza.

Alla fine, i ricercatori hanno identificato 101 chiamanti e 117 riceventi. Poi hanno misurato le caratteristiche acustiche dei richiami per valutare se contenessero etichette individuali. Il modello risultante è stato in grado di prevedere il destinatario specifico di un richiamo con un tasso di successo di gran lunga migliore del caso.

I ricercatori hanno poi verificato le loro scoperte sul campo. Si sono avvicinati a 17 elefanti selvatici e hanno riprodotto dei richiami indirizzati a ciascuno di loro tramite un altoparlante. Sebbene gli elefanti raramente reagissero ai "nomi" di altri animali, rispondevano rapidamente ai propri. "È una risposta molto acuta", dice Poole. "La testa si solleva di scatto, le orecchie si allargano, la bocca si spalanca".

"Questo studio apre una porta su come funziona la loro mente", dice George Wittemyer , coautore dello studio e biologo della Colorado State University, a Laurel Neme del National Geographic . "Stiamo facendo un passo avanti per comprenderli meglio, e forse questo ci aiuterà a vivere meglio con loro".

Fonte | African elephants address one another with individually specific name-like calls pubblicato su Nature Ecology and Evolution