Gli Usa decidono di bandire il pesticida che danneggia il cervello dei bambini. Ma in Italia si continua a usarlo

L’Epa, l’agenzia statunitense che si occupa di tutela dell’ambiente, ha annunciato che bloccherà l’uso del clorpirifos sulle colture alimentari. La sostanza è già bandita nell’Unione Europea a partire dall’inizio dello scorso anno. Tuttavia, in Italia c’è una deroga per cui il suo utilizzo è ammesso per contrastare la cimice asiatica.
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Federico Turrisi 25 Agosto 2021

Clorpirifos, no grazie. Gli Stati Uniti si preparano a dire addio al contestato insetticida organofosfato, utilizzato fin dagli anni Sessanta soprattutto su frutta e verdura. La scorsa settimana infatti l'Epa (Environmental Protection Agency), l'Agenzia per la protezione dell'ambiente americana, ha annunciato che pubblicherà un regolamento per vietare l’uso del composto chimico sulle colture alimentari.

A spingere l'Epa verso l'adozione di questa nuova norma – che dovrebbe entrare in vigore tra sei mesi – è stata una sentenza emessa lo scorso aprile dalla Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito. I giudici hanno infatti stabilito che l'Agenzia per la protezione dell'ambiente avrebbe dovuto mettere al bando l'uso del pesticida sugli alimenti qualora non fosse stato in grado di dimostrarne la sicurezza.

Diversi studi scientifici hanno mostrato che l'uso del clorpirifos, oltre a provocare squilibri ormonali e metabolici a causa della sua azione di interferente endocrino, è correlato a danni neurologici ai bambini, riducendo il quoziente intellettivo fino a provocare disabilità psichiche, autismo, disturbi dell’attenzione e iperattività.

"L'Epa sta compiendo un passo, anche se in ritardo, per proteggere la salute pubblica", ha dichiarato l'amministratore dell'agenzia americana Michael Regan. "La fine dell'uso del clorpirifos sul cibo contribuirà a garantire che i bambini, i lavoratori agricoli e tutte le persone siano protetti dalle conseguenze potenzialmente pericolose di questo pesticida".

Sul territorio europeo il clorpirifos e il clorpirifos metile sono stati messi al bando dal 1 gennaio 2020, dopo due valutazioni dell’Efsa (l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) in cui si mettevano in evidenza i possibili effetti genotossici e neurologici di queste sostanze. Pertanto l'autorizzazione all'uso nel mercato europeo non è stata rinnovata.

Nonostante lo stop da parte dell'Ue, in Italia è ancora ammesso in via eccezionale l'utilizzo di un prodotto fitosanitario a base di clorpirifos metile. Questo perché lo scorso giugno il ministero della Salute ha autorizzato il suo impiego su alcune specie frutticole per limitare la diffusione della cimice asiatica, specie aliena invasiva che sta causando ingenti danni all'agricoltura.