Hai mai pensato di scrivere un diario dei sogni? Ecco come fare e perché farlo

Quanto ricordi dei sogni fatti durante la notte appena ti svegli? E quanto dopo un paio di ore? Lo scopo dello scrivere un diario dei sogni non è solo quello di tenerne traccia e di imparare a interpretarli, ma anche di migliorare delle proprie capacità come la memoria, la creatività e l’intuitività. la dottoressa Samanta Travini spiega perché è utile tenere un diario dei sogni.
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Gaia Cortese 14 Gennaio 2021
In collaborazione con Dott.ssa Samanta Travini Psicologa

Il fisico e premio Nobel Niels Bohr, considerato il padre della meccanica quantistica, ha spesso raccontato di come il sogno avesse ispirato il suo rivoluzionario modello atomico. E come lui, anche il geniale Albert Einstein imputava gran parte delle sue intuizioni ai propri sogni. Magari non ai loro livelli, ma anche i tuoi sogni potrebbero stimolare intuizioni e idee stimolanti nella vita di ogni giorno.

Ecco perché molte persone scrivono un diario dei sogni, altrimenti detto Dream journal, per tenere traccia di tutta quella attività psichica che avviene durante il sonno. Se vuoi provare anche tu, non hai che da procurarti un diario o un quaderno, una penna e una certa costanza nel farlo ogni mattina al tuo risveglio.

Come scrivere un diario dei sogni

Incredibile ma vero, esistono dei diari creati appositamente per questo scopo, vale a dire, per tenere traccia dei propri sogni. In verità, puoi creare il tuo dream journal da te, scegliendo un block-notes o un quaderno dove l'atto di scrivere ti sia piacevole: fogli bianchi, a righe o a quadretti, pagine che indicano la data del giorno, la scelta è davvero soggettiva. Se ami disegnare o scarabocchiare, perché no, procurati anche delle matite colorate, potranno essere utili anche per mettere in evidenza dei temi particolari che ricorrono sistematicamente nei tuoi sogni.

Il miglior posto per tenere un diario dei sogni è vicino al letto dove dormi, quindi sul comodino, in un cassetto o in una scatola che lo custodisca da sguardi indiscreti, se vuoi mantenere un po' di riservatezza.

Come organizzarlo

A seconda poi delle tue preferenze, puoi dividere la pagina in due parti, in senso orizzontale o verticale.  Nel primo caso scriverai il sogno o i sogni fatti che ricordi, aggiungendo sotto l’interpretazione che ne puoi dare; nel secondo caso scriverai il tuo sogno nella colonna a sinistra per aggiungere a lato eventuali interpretazioni e considerazioni.

 Al risveglio

Assicurati di annotare i tuoi sogni appena ti svegli, senza fare altro prima. Questo perché dedicandoti ad altro prima, potresti perdere dei particolari rilevanti del tuo sogno, semplicemente dimenticandotene. Se fai parte della categoria di persone che fatica a carburare al mattino, puoi tenerti vicino al letto un lettore mp3 con la funzione di registratore per essere sicuro di raccontare nei minimi particolari il tuo sogno; successivamente potrai trasferire tutto in forma scritta sul tuo diario.

I sogni ci rammentano continuamente cose a cui abbiamo cessato di pensare e che da lungo tempo hanno perso importanza per noi.

Sigmund Freud

Scrivi liberamente, appuntando più informazioni possibili e scrivendo subito le parti del sogno che ricordi meglio, perché con ogni probabilità saranno quelle che per te hanno un significato più rilevante. Anche dare un titolo ad ogni sogno può essere utile perché ti aiuta a catturare il tema principale; oltretutto è un ottimo metodo per mettere ordine nel tuo dream journal e per concederti una consultazione successiva più ordinata e razionale.

Spazio all’interpretazione

Dopo aver scritto i tuoi sogni, è il momento delle interpretazioni che potrai aver imparato a fare più o meno correttamente studiando e consultando articoli, libri e siti web dedicati. Dare la giusta interpretazione non è sempre facile, anzi. A volte, un aspetto del sogno può sembrare irrilevante, ma con il tempo, se si ripete, può acquisire un diverso e più importante significato. Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi, molte persone si rivolgono a uno psicologo esperto per essere certe di avere una giusta interpretazione.

Scrivere i sogni aiuta?

Ora che sai come tenere un diario dei sogni ti chiederai perché può essere così utile farlo. Scrivere un dream journal non aiuta solo a tenere traccia dei sogni più ricorrenti e degli aspetti che più facilmente possono ricondurre a un’interpretazione, ma è anche terapeutico, perché riesce a dare una visione sul subconscio della persona. Offre, infatti, uno sguardo sulla propria interiorità, perché ha un ruolo specifico, quello di custodire gli aspetti più intimi della persona, che possono essere riletti in un secondo momento e aiutare a trovare delle risposte o a interpretare più chiaramente delle situazioni che si stanno vivendo.

Un diario dei sogni aiuta anche a tenere in allenamento la memoria e aumenta la creatività: scrivendolo giorno dopo giorno con costanza, viene impegnata una parte del cervello diversa da quella utilizzata nel quotidiano da svegli, e in questo modo si vanno a innescare meccanismi di pensiero totalmente nuovi.

Il parere dell'esperto

Abbiamo il sentito il parere sull'argomento della Dottoressa Samanta Travini, psicologa: "Tenere un diario dei sogni può essere una buona idea se vuoi fare un lavoro di introspezione per capire meglio chi sei. I sogni, attraverso il loro linguaggio simbolico, possono mostrarti quali blocchi ti ostacolano nella tua vita e indicarti, nello stesso tempo, le chiavi più adatte a sbloccare la situazione e risolvere i tuoi problemi. L’unica cosa che ti servirà è un po’ di autodisciplina, perché tenere un diario dei sogni richiede di dedicarci un po’ di tempo ogni giorno.

I tuoi sogni possono parlare una lingua che è soltanto tua, facendo ricorso a ricordi personali o ad elementi che hanno un significato preciso per te.

Secondo uno studio condotto a Roma, nel Centro di Ricerche di Neuropsicologia della Fondazione Santa Lucia, e pubblicato sulla rivista internazionale Experimental Brain Research, nei sogni si attiverebbero solo le parti più antiche del nostro cervello e non quelle che si sono evolute più di recente.

Questa teoria spiegherebbe la stranezza dei sogni, che non sarebbe quindi da imputare a un’attivazione disordinata del cervello, come promossa finora dalle ipotesi psicoanalitiche e fisiologiche. Nel tenere un tuo diario personale, comincerai quindi a capire quanto siano stati determinanti per te alcuni eventi o alcune persone, e perché hanno lasciato un’impronta profonda nella tua psiche.

I sogni, inoltre, possono essere influenzati da molti fattoria, sia interiori che esteriori: possono cambiare in base al tuo stato interiore, in base alla tua alimentazione o al rispetto dei tuoi ritmi personali. Potrai notare la frequenza e i temi dei tuoi incubi dopo aver fatto una cena troppo pesante, dopo un litigio, e via dicendo, e capire come il tuo organismo reagisce a questi stimoli.

Infine, i sogni riguardano maggiormente l’emisfero destro del cervello, la parte del cervello specializzata nell’elaborazione visiva, nella percezione delle immagini (e la loro organizzazione spaziale) e nell’interpretazione emotiva; questo emisfero è chiamato il poeta, in contrapposizione all’emisfero sinistro che veste i panni dell’ingegnere. All’ingegnere o emisfero sinistro, invece, spettano compiti come l’analisi della realtà, la concatenazione dei pensieri e i processi linguistici, orali e scritti.

Nel tenere un diario dei sogni, richiamerai alla tua mente i tuoi sogni (prodotti dall’emisfero destro) e scrivendoli, li trasformerai in elaborati scritti che attiveranno il cervello sinistro, allenando il tuo cervello a far collaborare maggiormente i due emisferi.

Questo allenamento è molto utile in quanto, grazie a questa collaborazione, aumenterai le tue doti creative, applicate anche al problem solving: riuscirai più facilmente ad attingere alle facoltà immaginative del tuo cervello e dare loro un’espressione concreta che potrà migliorare la tua vita quotidiana.

Trovare soluzioni ai problemi è un atto creativo quindi non serve essere per forza un artista per godere del vantaggio che può comportare una maggiore collaborazione tra la tua parte creativa e quella analitica: anche riuscire ad incastrare diversi impegni nell’arco di 24 ore è un atto che richiede una certa dose di “creatività”.