I bambini hanno più pazienza di quello che si creda (e lo dimostrano aspettando Natale)

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Sette bambini su 10 vivono i giorni che precedono il Natale con intensità, ma altrettanta pazienza. È quanto emerge da una ricerca universitaria che ha coinvolto oltre mille famiglie.
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Gaia Cortese 19 Dicembre 2022

Manca meno di una settimana a Natale. L’attesa è sta lunga, scandita con ogni probabilità dall’apertura delle caselline di un Calendario dell’Avvento appeso in casa, ma sembra che i bambini vivano questo periodo con particolare intensità e altrettanta pazienza.

È quanto emerge da un’indagine condotta dal professore di Pedagogia dell’Università di Milano Bicocca Raffaele Mantegazza in collaborazione con l’azienda produttrice di giocattoli Hasbro, i cui dati sono stati pubblicato da Ansa.

L’indagine ha coinvolto ben 1.117 famiglie allo scopo di capire quanto l’attesa della notte di Natale sia ancora vissuta dai bambini di oggi. I risultati confortano. Sette bambini su dieci vivono i giorni che precedono il Natale molto intensamente e con tanto desiderio. In particolare, il 73 per cento dei bambini coinvolti nello studio, prova emozioni molto forti durante l’attesa, pregustandosi quella che sarà l’euforia e la concitazione al momento di aprire i regali.

Nel 56 per cento dei casi, invece, l’attesa viene comunque vissuta positivamente, se è tutta la famiglia a vivere questo periodo in modo partecipativo. Dallo studio emerge poi che anche gli adulti rispondono bene ai desideri dei bambini riuscendo a sistemare sotto l’albero giocattoli spesso inaspettati nel 54 per cento dei casi, mentre ben il 61 per cento dei bambini sa già quali giochi riceverà per il giorno del 25 dicembre, avendo avuto a riguardo le idee molto chiare.

Su cosa può far riflettere questa indagine? Innanzitutto sul valore dell'attesa che nel percorso di crescita e sviluppo dei bambini contribuisce all'apprendimento e alla gestione delle emozioni. Nell'attesa del Natale infatti, un bambino prova desiderio e speranza, stati d'animo che devono essere gestiti sul lungo periodo. Tutto questo non può che aiutare alla costruzione dell’autostima e una maggior comprensione di ciò che si vuole davvero.

Il professore Raffaele Mantegazza aggiunge poi una riflessione sul valore del dono: “Un regalo è sempre ritualizzato, ovvero deve sempre essere inserito in un contesto emotivo e affettivo rispetto al quale il tempo ha la sua importanza. Banalizzare il regalo senza circondarlo da una situazione spazio-temporale che lo valorizzi rischia di fargli perdere parte della sua magia. Quindi il regalo può e forse deve essere scelto a partire dai desideri del bambino, ma questi desideri possono essere intuiti in modo diretto o indiretto e comunque la tipologia del regalo può sempre causare una sorpresa: il colore, il modello, le caratteristiche esteriori possono andare al di là di quello che il bambino desidera, insegnandogli anche la potenza dell'immaginazione”.