I benefici del gioco in bambini e adulti: a tu per tu con la Play Therapy

Il gioco come terapia e mezzo espressivo, adatto e benefico ad ogni età. Giocare favorisce un migliore apprendimento e un aumento della fiducia e della sicurezza in sé. Negli adulti contribuisce sopratutto a sviluppare creatività, immaginazione e ad aumentare la serenità mentale. La Play Therapy si fonda su tutti questi principi.
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Evelyn Novello 10 Luglio 2023
Intervista a Claudio Mochi Presidente APTI Associazione Play Therapy Italia

Di norma associamo il gioco ai più piccoli e lo vediamo come un'abitudine ingenua, quasi superflua, un passatempo che viene attuato dai bambini senza un fine preciso se non per divertirsi e svagarsi. Quello che forse non sai è che non solo il momento del gioco è imprescindibile per ogni bambino, ma che gli serve anche per impostare e consolidare quelle capacità di relazione e di comunicazione che porterà con sé per tutta la vita. Il gioco, oltre a essere un'impronta indelebile, può avere un'azione benefica anche in fase adulta. É anche su questi assunti che nasce la Play Therapy, un settore specialistico della salute mentale in cui il gioco è la terapia e una modalità di espressione a tutte le età. Per saperne di più abbiamo intervistato il presidente dell'Associazione Play Therapy Italia Claudio Mochi.

I benefici del gioco

Il gioco, attività prediletta dei bambini, è essenziale per il loro sviluppo. Il bambino lo utilizza come modalità per comunicare quando non è ancora in grado di farlo verbalmente e solo così apprende tutte le capacità relazionali e sociali di cui necessiterà nel futuro. "Giocare ci permette di ampliare la nostra conoscenza dei segnali non verbali che ci inviano le altre persone. Apprendiamo il nostro vocabolario sociale: decifriamo il significato dei comportamenti altrui e impariamo, di conseguenza, a comportarci in modo socialmente accettabile. Si tratta di un'attività che, tra le altre cose, facilita l'acquisizione di abilità fondamentali. Il gioco, per esempio, favorisce il raggiungimento di un livello di stimolazione ideale per favorire l'apprendimento perché stiamo volontariamente partecipando a un'attività piacevole e ciò ci permette di imparare meglio e più velocemente. Lo stesso meccanismo vale anche a scuola, in cui interagire in modo giocoso durante una lezione è sicuramente più stimolante ed efficace che viverla passivamente" precisa Mochi.

La creatività è un altro punto essenziale. Il gioco apre sempre a nuove possibilità e permette di mantenere la mente attiva perché non è mai uguale a sé stesso. "Ci allena alle novità e all'esplorazione – aggiunge Mochi. – A tutte le età, il gioco consente di esprimere ed elaborare ciò che non riusciamo a esprimere a parole: il gioco attiva l'emisfero destro del cervello permettendogli di comunicare tutte quelle informazioni non verbali che altrimenti rimarrebbero inespresse. Se svolto con altre persone, il gioco permette di sviluppare l'empatia e favorisce la creazione del gruppo".

benefici del gioco bambini

Il gioco negli adulti

Se nei bambini il gioco è messo in atto naturalmente, negli adulti è un'attività che dev'essere ricercata e coltivata. Impegnarsi nel farlo può regalarci benefici in termini di salute mentale. "Da adulti il gioco può servire ad alleggerire la tensione accumulata e a stimolare la creatività – spiega l'esperto -. Ci solleva dalla pressione quotidiana, ci permette di raggiungere uno stato maggiore serenità e sviluppare la nostra immaginazione. Grazie al gioco accediamo a possibilità che altrimenti non avremmo tenuto in considerazione e abbiamo occasione di comunicare concetti ed emozioni accumulati in noi anche senza la necessità di parlare".

Importante sottolineare anche la fiducia e l'autostima che può alimentare l’attività di gioco. "Questo perché essendo controllata dal giocatore, gli dà un senso di padronanza e di benessere. Il bambino si sente forte se gioca a Superman, e mentre lo fa, da una parte beneficia di questa sensazione di controllo e dall'altra comunica il suo bisogno di sentirsi ascoltato e più capace" conclude Mochi.

Quale gioco?

Ma di quale tipo di gioco stiamo parlando? "Il "vero gioco", quello che ci regala i benefici prima descritti, presuppone alcuni requisiti. "Deve essere un'iniziativa dell’individuo e deve svolgersi in condizioni favorevoli, quando ci si sente in sicurezza. Deve risultare piacevole e divertente e chi lo attua dovrebbe percepire il controllo di ogni azione. Nel momento in cui sorge una componente tecnica, quindi delle regole severe o un fine alternativo, l'attività perde di spontaneità e quindi di potenziale" conclude Mochi.

Come approcciarti al gioco

Se sei curioso di questo argomento e vorresti saperne di più, fai innanzitutto una riflessione sulle tue attività e su quanto le ritieni coinvolgenti. Quali sono le attività in cui ti diverti davvero? "Nella vita l'essere umano è molto conservatore, tendiamo a ripetere le stesse cose ma non è detto che siano per noi davvero appaganti. Dovremmo chiederci, inoltre, quante di queste attività svolgiamo in modo attivo. Guardare uno sport che amiamo ma compiuto da altri, per esempio, non può ritenersi “gioco vero” per noi in quanto non siamo realmente partecipi dell'attività ma ne siamo solo intrattenuti" consiglia Mochi.

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Cos'è la Play Therapy

Con il termine Play Therapy si fa riferimento ad un ampio di settore di intervento della psicoterapia dell’età evolutiva che consta di molteplici modelli scientificamente fondati, diffusi in molti Paesi del mondo e sempre più anche in Italia. A livello nazionale, l'Associazione Play Therapy Italia diffonde la conoscenza e la pratica della Play Therapy e del Therapeutic Play, conferisce le credenziali ai professionisti con adeguata formazione ed esperienza nel settore e approva gli enti di formazione continua in Play Therapy in Italia e nella Svizzera italiana.