Idrissa, il ragazzo che crede nell’Italia: “Dobbiamo lottare tutti insieme, solo così ritroveremo la nostra gioia di vivere”

La nostra intervista a Idrissa Kane, originario della Mauritania ma in Italia da anni, lavoratore e attivista per i diritti umani che pochi giorni fa ha dedicato tante belle parole all’Italia e ai suoi abitanti, manifestando il bisogno di essere uniti e lottare insieme per uscire da questa crisi.
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Sara Del Dot 27 Marzo 2020

Qualche giorno fa aveva pubblicato sui social un lungo post intitolato “Sulla stessa barca” con cui dedicava tante parole al Paese che 14 anni fa lo ha accolto facendolo sentire a casa.

“Quante volte ho sentito, abbiamo sentito in questi ultimi anni : "torna al tuo paese", "l'Italia agli italiani", "non esistono neri italiani", "portate malattie "… Giuro che mi è capitato di voler mollare tutto e andarmene (e sono sicuro che tanti come me hanno pensato la stessa cosa). Ma poi mi sono detto, perché dovrei ascoltare il delirio di qualche idiota? Mica rappresenta tutti gli italiani? Mi metto a pensare a tutte quelle belle persone che in questi anni, hanno lottato con noi, mi hanno mostrato affetto, rispetto, amore e mi sono convinto di non ascoltare più le voci dei cretini.

Oggi la situazione è preoccupante, la situazione è pericolosa, abbiamo le stesse paure, abbiamo le stesse paure, abbiamo gli stessi timori, abbiamo lo stesso augurio. Parenti che ti scrivono preoccupati, pensieri tipo rivedrò la mia famiglia, riabbraccerò i miei cari? Nonostante tutto, io indosso la mia mascherina, metto i miei guanti e dal lunedì al venerdì, vado a lavorare, perché la nostra azienda è nel settore alimentare e farmaceutica.”

Un po’ di forza regalata da questo giovane che crede nell’Italia migliore e nella forza delle persone che ha conosciuto e che hanno lottato insieme a lui, un sorso di coraggio dedicato a tutti noi per affrontare la situazione drammatica in cui l’epidemia da Covid-19 ci ha gettati, sottolineando la necessità di restare uniti e fare ciascuno la propria parte, proprio come sta facendo lui recandosi ogni giorno a lavorare nonostante la paura.

“Non mollo perché l'Italia non è anche mia solo quando mi fa comodo, solo quando posso andare a lavorare senza preoccupazioni, uscire fare shopping, spesa, svagare senza pensieri. L'Italia è anche mia ,anche quando rischia di crollare. Come l’ho sempre detto in questi anni nei miei interventi, questo paese è anche nostro perché qui tanti hanno trovato lavoro, famiglia, persone speciali, tanti hanno avuto opportunità di ricominciare."