Il ciclo del vetro è a rischio: il consorzio Coreve lancia l’allarme: “A marzo un calo del 20% della differenziata”

Come raccolta e riciclo del vetro sono stati trasformati dall’emergenza sanitaria? Come influisce la quarantena sulla raccolta differenziata? Le risposte del presidente del consorzio nazionale Coreve.
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Emanuele La Veglia 8 Aprile 2020

Come procede l’industria del vetro in questo periodo di emergenza sanitaria? Mentre è ferma la produzione di vetro piano, usato ad esempio nell'edilizia, continua invece quella di vetro cavo, usato nel settore alimentare. E potrai immaginare che si tratta di una delle attività essenziali definite dai decreti governativi. E per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti? Qui gli attori sono tanti: dai gestori del servizio di raccolta ai centri di trattamento dei rifiuti.

Per capire lo stato generale del settore, abbiamo parlato con il dottor Gianni Scotti, presidente di Coreve,  il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti in Italia.

"Dal punto di vista della produzione, le vetrerie – ha spiegato il presidente Scotti- stanno procedendo abbastanza bene. Ma con hotel, ristoranti e bar chiusi, c’è meno richiesta e meno consumo di contenitori di vetro. E all'interno delle case non si usano tante bottiglie di vetro come succede invece nei locali, ad esempio per l'acqua minerale. Inoltre siamo preoccupati perché con le attuali difficoltà dei trasporti ci aspettiamo un calo dell’esportazione agro-alimentare italiana verso gli altri Paesi, specialmente di vino, olio e conserve".

Il turismo è fermo, i trasporti sono in difficoltà. Ma il presidente di Coreve aggiunge che c'è qualcosa che puoi fare come cittadino per tutelare il settore del vetro e allo stesso tempo rispettare l'ambiente.

"I cittadini devono continuare a differenziare i rifiuti, stando attenti a non mettere insieme al vetro cristalli o ceramiche. A marzo c'è stato a livello nazionale un calo del 20% della raccolta differenziata e vorremmo evitare che ad aprile si arrivi al 30% in meno rispetto a un anno fa, cosa che al momento temiamo. Bisogna continuare a farla e a farla nel miglior modo possibile."