Il crollo sulla Marmolada si sarebbe potuto prevedere ?

Il crollo sulla Marmolada, pur essendo un evento imprevedibile, trova le sue cause nella crisi climatica che stiamo attraversando e nelle condizioni degli ultimi mesi.
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Beatrice Barra 8 Luglio 2022
Intervista a Jacopo Gabrieli Ricercatore di Isp (Istituto Scienze Polari) del Cnr

Quello che è successo sulla Marmolada si sarebbe potuto prevedere? No, perché sono "crolli improvvisi, imprevedibili e nessuno aveva colto la pericolosità di quella calotta glaciale", spiega il ricercatore dell'Isp (Istituto Scienze Polari) del Cnr (Centro Nazionale delle Ricerche) Jacopo Gabrieli.

Starà ora all'autorità giudiziaria accertare se si sarebbe potuta o dovuta diramare un’allerta meteo per avvisare gli escursionisti. Ma la domanda resta lecita, perché d'inverno ci sono i bollettini giornalieri che informano sulle condizioni meteorologiche e del manto nevoso, per avvertire di potenziali rischi di valanghe nelle 24/48 e 72 ore successive. Questi bollettini, realizzati grazie ad analisi da remoto e rilevamenti itineranti e non sul posto, iniziano il primo dicembre e si concludono all’inizio di maggio, lasciando scoperti i mesi estivi. "Vengono terminati quando ancora in montagna c'è una coltre nevosa spessa, quindi ci sarebbe la necessità di prolungarli". Ma in questo caso, comunque, "non avrebbero avuto alcuna utilità", perché monitorano le valanghe, non lo stato del ghiaccio.

I bollettini valanghe non danno informazioni utili per prevedere eventi come quello che ha colpito la Marmolada. I rilevamenti necessari in casi come questo sono complessi e costosi, quindi "vengono usati dove c'è un evidente stato di pericolo" e la Marmolada non aveva dato "alcun segnale premonitore che ci potesse far pensare a una cosa simile".

Quali sono le cause del crollo sulla Marmolada?

Quello che è successo sulla Marmolada nasce su un substrato di crisi climatica non indifferente. "La massima di quel giorno ( 10°) non avrebbe potuto causare, né influenzare quanto avvenuto", ma le temperature anomale degli ultimi due mesi – "con 2-3 gradi in più rispetto alla media del periodo" – si. Inoltre, devi sapere che alle temperature elevate, tra le cause, va inserito anche un inverno siccitoso. Le precipitazioni nevose quest'anno hanno segnato una diminuzione del 70% "che è enorme e preoccupante", perché il manto nevoso funge da isolante per il ghiaccio. Quindi, se la "copertina manca, il ghiaccio si fonde".

Ed è proprio questo che è successo. La mancanza di manto nevoso e l'aumento di temperatura hanno fatto sì che il ghiaccio sottostante si sciogliesse, "creando un sacco di acqua che ha lubrificato l'attaccatura tra ghiaccio e roccia, provocando il crollo". 

Uno di tanti

Quello che è successo sulla Marmolada, però, è solo un evento che ci ricorda drammaticamente quanto sia stretto il rapporto tra la salute dell'ambiente e quella dell'uomo. Il riscaldamento globale è diventato ingestibile – a livello fisico, economico, psicologico –, i nostri ghiacciai stanno scomparendo. "Entro il 2050 la massa dei nostri ghiacciai sarà dimezzata". Non è una previsione, è una certezza. E non possiamo fare niente per cambiare questa cosa. "Anche se domani mattina spegnessimo i rubinetti di tutte le emissioni, succederebbe comunque", perché è frutto dell'inerzia degli ultimi 20-30 anni. L'unica cosa che possiamo fare è evitare che spariscano al 95% (quindi quasi la totalità), entro il 2100. Per avere ancora almeno il 40% dei nostri ghiacciai disponibili, però, dobbiamo mettere in atto delle azioni di mitigazione serie e costanti: dalla riduzione a livello globale delle emissioni di gas climalteranti, a un cambiamento radicale del nostro stile di vita. Nel frattempo, però, le uniche cose che abbiamo il dovere di fare è capire che non possiamo più vivere la montagna o gli ambienti naturali "come facevamo 20 anni fa" e  mettere in gioco tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per tentare di prevedere eventi come quello avvenuto sulla Marmolada – ampliando i controlli e i rilevamenti – ed evitare che un'escursione in montagna si trasformi in una tragedia.