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Per il WWF il crollo sulla Marmolada è solo l’inizio: “I ghiacciai sotto i 3.500 metri destinati a sparire in 20-30 anni”

Secondo il WWF il crollo avvenuto sul ghiacciaio della Marmolada, che è costato la vita a diversi escursionisti, era prevedibile. L’emergenza climatica sta facendo aumentare i rischi legati allo scioglimento dei ghiacciai: quelli eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi o addirittura scomparire nel giro di pochi decenni.
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Martina Alfieri 5 Luglio 2022

Adesso sappiamo che lo scioglimento dei ghiacciai, conseguenza diretta della crisi climatica, rappresenta una minaccia diretta anche per le persone. Lo ha purtroppo dimostrato il crollo avvenuto la scorsa domenica, 3 luglio, sulla Marmolada, costato la vita a diversi escursionisti. Mentre ci si interroga su ciò che si poteva fare per evitare questo epilogo, il WWF ci tiene a sottolineare che si è trattato di “una tragedia annunciata”, conseguenza prevedibile della crisi ambientale e, purtroppo, non l'unica con la quale ci toccherà avere a che fare nel giro di poco tempo.

Con la media delle temperature degli ultimi anni, i ghiacciai sotto i 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni”, dichiara il WWF attraverso un comunicato. “Se le temperature continueranno ad aumentare, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o scomparire. Rimarrebbero solo sulle Alpi Occidentali, quelle più alte. Inoltre, i ghiacciai sono sempre più scuri, e quindi più vulnerabili alle radiazioni solari”.

Questo massiccio scioglimento dei ghiacciai, ormai dimostrato da numerosi report anche dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), oltre a ridurre la disponibilità di risorse idriche durante l’anno, mette a rischio la sicurezza delle persone che frequentano l’alta montagna. Per il WWF, sarebbero infatti in aumento i “gracier hazard”, rischi come valanghe di ghiaccio e alluvioni catastrofiche provocate dall’esondazione di laghi glaciali.

Anche per l’esperto del comitato glaciologico lombardo Luca Bonardi, intervistato dal WWF, finora non è stato fatto abbastanza per tutelare la montagna e i ghiacciai: “Abbiamo semplicemente sbagliato tutto per 30 anni: non abbiamo fatto nulla di ciò che molte istituzioni autorevoli come l‘IPCC ci hanno indicato. In questa stagione in montagna c’è quasi totale assenza di neve, temperature elevatissime e siamo solo all’inizio dell’estate. Fatti come questi è verosimile che si possano ripetere, potenzialmente ci sono migliaia di siti a rischio glaciale”.

Già nelle scorse settimane i sopralluoghi della Società Meteorologica Italiana hanno rilevato che sulle Alpi il livello di neve e ghiaccio ha raggiunto il suo record negativo a causa del caldo anomalo. I rischi legati allo scioglimento dei ghiacciai sono inoltre arrivati a colpire perfino l’Everest: il Nepal ha deciso di trasferire il campo base a causa di crepacci e cadute di massi in aumento.