Il Lazio è la prima regione ad approvare il Piano regionale di Transizione Ecologica, ecco cosa contiene

Il Lazio è la prima regione ad approvare il Piano regionale di Transizione Ecologica, un documento di 100 pagine che traduce gli impegni nazionali in obiettivi locali. Ecco cosa contiene.
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Francesco Castagna 18 Gennaio 2023

Nel raggiungimento degli obiettivi legati al PNRR e alla transizione ecologica le Regioni giocano un ruolo chiave per conoscenza del territorio, analisi delle problematiche locali, ascolto e confronto con i comitati e presentazione dei progetti. Ogni Regione dovrà preparare e approvare un piano che contenga gli obiettivi sulla transizione ecologica.

La Regione Lazio ha approvato il 12 gennaio il suo Piano regionale di Transizione Ecologica (PTE). Si tratta della prima Regione a dare l'ok al provvedimento, che è stato proposto dall'Assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale.

Il PTE

Secondo il comunicato della Regione, il PTE conterrebbe circa 100 pagine di azioni e misure volte a riprogrammare la spesa pubblica per il raggiungimento degli obiettivi globali della sostenibilità fino al 2050. Il fondo stanziato dalla giunta Zingaretti prevede 5,9 miliardi di investimenti complessivi: 4,6 dei quali fanno parte della programmazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale di Coesione, 1,3 miliardi invece fanno parte di altri fondi europei (FESR, FEASR, FSE+).

Contestualmente l'assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale Roberta Lombardi ha annunciato il via alla "presentazione delle domande per il bando da un milione di euro volto a finanziare gli studi di fattibilità tecnico-economica delle Comunità Energetiche Rinnovabili, ovvero l’investimento iniziale che deve affrontare chi vuole far nascere una Cer".

Ma quali misure sono contenute nel nuovo piano PTE? Sostanzialmente il piano di azione prevede interventi su quattro temi principali. Si va dalla Transizione energetica a quella agricola, fino all'uso efficiente delle risorse e a interventi per rendere il territorio sostenibile. Questi provvedimenti di carattere ambientale saranno accompagnati da due settori trasversali, ma di importanza fondamentale: trasformazione culturale e digitale. Il Piano quindi raccoglie le sfide contenute nel PNRR, le fa proprie e le traduce in interventi di natura regionale.

Come ti ho anticipato, prima dell'approvazione, a proposito di ascolto e confronto, il PTE è stato sottoposto in via preliminare alla prima Assemblea Civica del Lazio. Si tratta di un evento organizzato dall'ong "Rinascimento Green" e da altre associazioni ambientaliste,  gran parte della società civile ha preso parte al processo di revisione del documento e ha potuto fornire osservazioni che sono state poi recepite nel provvedimento approvato dalla Giunta Regionale.

Il comunicato spiega che l'intento di questo piano è quello di "tenere insieme le sfide gemelle della transizione ecologica e trasformazione digitale, considerando come condizione abilitante del processo di cambiamento complessivo, non solo gli aspetti tecnici e settoriali, ma anche stili di vita, organizzazione delle città, trasformazioni della mobilità, relazioni di comunità, e riguarda direttamente abitudini e mentalità dei singoli individui e i processi partecipativi". Per questo motivo il processo che ha coinvolto anche l'Assemblea Civica del Lazio rientra a pieno nello spirito con cui la Regione vuole procedere verso la transizione ecologica: ascoltando e coinvolgendo.

Il Piano inoltre coniuga le esigenze e le competenze territoriali con le norme nazionali e internazionali. Per questo motivo la regione ha realizzato anche un bando dal nome "Lazio in Transizione", un progetto che ha coinvolto e raccolto 479 proposte divise per otto macro aree tematiche: idrogeno; smartgrid, mobilità elettrica e accumuli; gestione della risorsa idrica; economia circolare; patrimonio naturale/biodiversità; cura del territorio, aree dismesse e aree a rischio; comunità energetiche; agrifotovoltaico.