Il nuoto fa bene ai bambini? Assolutamente sì, anche quando non hanno voglia di nuotare

Prima si impara a nuotare, meglio è. Iniziare fin da bambini permette di aumentare la fiducia in sè stessi, di migliorare l’attenzione e di affrontare le sfide. E poi ci sono tutti i benefici per il fisico, perché il nuoto fa lavorare tutti i muscoli e rinforza le ossa.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 3 Maggio 2019

Se hai bambini lo sai bene: il nuoto è probabilmente lo sport più "discusso" o "contestato" in famiglia, nel senso che la maggior parte dei bambini non ama andare in piscina. L’acqua può incutere timore, le lezioni sono impegnative perché non solo bisogna imparare a mantenersi a galla, ma anche a muoversi in acqua, oppure fa semplicemente troppo freddo per mettersi in costume! E allora via libera alle classiche scuse: il mal di pancia, il principio di un raffreddore, il mal di testa…

Eppure prima si impara a nuotare, meglio è. Oltretutto i benefici del nuoto sono così numerosi, che non possono essere ignorati. Ti ho menzionato prima lo “stare a galla”, che non è uno stile di nuoto, ma è un vero e proprio lavoro, nel senso che in questa operazione sono coinvolti comunque tutti i principali muscoli del corpo: braccia, gambe, ma anche addominali. Il nuoto quindi coinvolge tutti i muscoli, allenati anche dalla naturale resistenza dell’acqua, che spinge il bambino a muoversi continuamente (a meno che non sia fermo a bordo piscina naturalmente).

Facendo lavorare bene tutta la muscolatura, a beneficiarne è anche l’apparato scheletrico, in forte sviluppo nel periodo dell’infanzia e della pre-adolescenza: praticando questo sport si possono scongiurare i più comuni disturbi alla schiena e prevenirne altri tipici di una probabile futura vita sedentaria da lavoratori dipendenti.

La mia secondogenita è andata veramente in crisi con il nuoto al momento di imparare correttamente la respirazione sott’acqua. Questa fase, infatti, è un momento molto delicato per ogni bambino, perché non del tutto immediata o scontata. Apprendere il meccanismo dell’immersione controllata sott’acqua permette al bambino di capire come funziona la respirazione e di averne un maggiore controllo, rafforzando anche il cuore e i polmoni.

Non solo. Imparare a respirare immergendosi, così come imparare a muoversi velocemente nell’acqua una volta appreso uno stile, permette di aumentare la fiducia nelle proprie capacità e di conseguenza, la propria autostima. Il nuoto può apparire noioso perché in una normale lezione il bambino, per poter eseguire correttamente gli esercizi, deve rispondere alle richieste del proprio istruttore. Ma è proprio questo aspetto che permette migliorare le proprie capacità mentali: l’ascolto, la comprensione e la consapevolezza, sono tutte capacità allenate proprio mentre si impara a nuotare.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto a Ilaria Ruffaldi, Coordinatrice Scuola Nuoto Sport Management Brugherio quale sia il momento migliore per iniziare a nuotare e quando si possono considerare acquisiti i fondamentali del nuoto: "Prima cominciano, meglio è per i bambini. Si può iniziare già a partire dai 3 mesi di età, quando sono state fatte le vaccinazioni necessarie, con i corsi di acquaticità. Con l'acquaticità si apprendono le basi, in una fase in cui non si è ancora sviluppata la paura nei confronti dell'acqua. Poi, a partire dai 3 anni, i bambini possono frequentare un corso da soli (senza genitori) accompagnati dall'istruttore. Difficile dire quanti anni siano necessari per considerare acquisiti i fondamentali del nuoto, perché non dipende tanto dagli anni di pratica, ma dalla sua predisposizione del bambino, da quanto ci mette a imparare, è insomma molto soggettivo. Quello che è importante è che si può iniziare a qualsiasi età. Non è mai troppo tardi".