Il Parlamento Ue ha esteso le norme sulle emissioni di metano anche agli importatori

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) queste forme di fuoriuscite, le cosiddette “emissioni fuggitive di gas”, costituiscono il 40% delle emissioni totali di metano dovute all’attività umana. Ecco perché il Parlamento Ue ha chiesto alla Commissione di applicare a partire dal 2026 le norme per ridurre le “emissioni fuggitive di gas” anche agli importatori.
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Maria Teresa Gasbarrone 10 Maggio 2023

Il Parlamento europeo ha votato per l'introduzione di norme più stringenti sulle emissioni di metano a livello globale. Nello specifico, con il testo appena approvato, l'Eurocamera chiede alla Commissione che a partire dal 2026 anche gli importatori di energia siano obbligati a rispettare gli stessi standard validi all'interno dell'Unione europea.

La proposta del nuovo regolamento sul metano, approvata con 114 voti a favore (contro solo 15 voti contrari e tre astensioni), è stata approvata dal Parlamento europeo martedì 9 maggio, anche se una parte di conservatori e di parlamentari di estrema destra hanno tentato all'ultimo minuto di modificare il regolamento.

Con 499 favorevoli, 73 contrari e 55 astensioni Strasburgo ha approvato la bozza di regolamento sul metano, confermando così la posizione delle commissioni ambiente e industria del Parlamento UE di fine aprile. Ora inizieranno i negoziati con gli Stati membri per mettere a punto la legge.

Cosa chiede il Parlamento

Dopo l'approvazione della legge, a partire dal 2026, gli importatori di carbone, petrolio e gas dovranno dimostrare di rispettare gli stessi standard applicati a partire dal 2021 per i produttori interni ai Paesi Ue, mentre le importazioni da nazioni con leggi comparabili saranno esentate.

Il problema delle fuoriuscite di metano dagli impianti durante la fase di estrazione e di trasporto di petrolio, carbone e gas è infatti tutt'altro che secondario. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia (AIE) queste forme di fuoriuscite, le cosiddette "emissioni fuggitive di gas", costituiscono il 40% delle emissioni totali di metano dovute all'attività umana.

Perché applicare i requisiti anche agli importatori

Nel 2021 però la Commissione europea si era però astenuta dall'estendere le regole agli importatori. Ecco perché ora il Parlamento ha deciso di colmare questo vuoto: “Poiché l’Europa importa oltre l’80% dei combustibili fossili che brucia, è essenziale estendere il campo di applicazione di queste norme alle importazioni di energia”, ha affermato la parlamentare dei Verdi Jutta Paulus, portavoce del Parlamento sulla bozza di regolamento.

Gli operatori coinvolti dovranno in definitiva adeguarsi a maggiori controlli sulle perdite di metano. In primis dovranno sostituire o riparare tutti i componenti che perdono metano immediatamente dopo il rilevamento o entro un massimo di cinque giorni. La stretta riguarderà anche il gas flaring (ovvero la pratica che consiste nel bruciare senza recupero energetico il gas naturale in eccesso estratto insieme al petrolio) e il venting (ovvero lo sfiato di gas naturale o sfiato di metano, è il rilascio intenzionale e controllato di gas contenenti idrocarburi alcani, prevalentemente metano, nell'atmosfera terrestre). Queste due pratiche saranno bandite anche per gli importatori.

(Pubblicato da Maria Teresa Gasbarrone il 27.04.2023,
modificato da Francesco Castagna il 10.05.2023)