Il perfezionismo patologico: cos’è e come si manifesta

Aspettative elevate e irragionevoli, timore del giudizio altrui e semplici errori che vengono considerati veri e propri fallimenti. Sono alcuni caratteri distintivi del perfezionismo patologico. Scopriamo insieme alla Dottoressa Samanta Travini, psicologa, di cosa si tratta.
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Gaia Cortese 7 Febbraio 2023
In collaborazione con Dott.ssa Samanta Travini Psicologa

Non è mai abbastanza. E la paura di fallire è sempre lì, presente, a intralciare qualsiasi attività, dalla scuola al lavoro fino a toccare anche le relazioni interpersonali. Si chiama perfezionismo, ed è quella punta di motivazione che può aiutarti a raggiungere degli obiettivi importanti ma, se diventa patologico, può avere solo ripercussioni negative.

Il desiderio di fare sempre meglio, di ottenere un buon voto a scuola o una promozione sul lavoro, o ancora, di migliorare il proprio aspetto esteriore non è di per sé sbagliato, al contrario può avere una valenza motivazionale nella vita; tuttavia, nel momento in cui il perfezionismo diventa pervasivo, quasi un’ossessione che condiziona ogni attività o gesto quotidiano, allora non va bene e può diventare una complicazione.

Il perfezionismo patologico è evidente in alcuni comportamenti, dall’attenzione costante sulla propria performance all’esigenza del controllo fino al dare un'eccessiva importanza alle aspettative e ai giudizi altrui.

C’è quindi un desiderio di sentirsi perfetti (self-oriented perfectionism), un desiderio di sembrare perfetti davanti agli altri (other-oriented perfectionism) e una forma di perfezionismo legata al conformismo sociale (socially-prescribed perfectionism). E sotto quest'ultimo aspetto va detto che i social network non hanno certo migliorato la vita di chi soffre di perfezionismo patologico; nella maggior parte dei casi, infatti, i social network puntano sulla spettacolarizzazione della propria vita: vengono pubblicate solo foto in cui si “viene” bene o che mostrano stralci di vita particolarmente belli, mentre si è in vacanza o davanti alla portata di un ristorante stellato.

Tuttavia la ricerca del perfezionismo ad ogni costo può portare a un profondo senso di frustrazione che inevitabilmente può tramutarsi in uno stato di ansia, in una depressione, o nel peggiore dei casi, in disturbi del comportamento alimentare o forme di autolesionismo.

Cos'è il perfezionismo patologico

Sintomi

Il perfezionismo patologico è evidente quando si ha la sensazione di poter fallire in qualunque attività; questa percezione fa sì che diventi difficile prendere una decisione per paura che poi si riveli sbagliata, o che si fatichi a delegare per timore che un’altra persona faccia qualcosa di diverso da quello che poteva essere l’idea originale.

Chi soffre di questa patologia di natura psicologica ha spesso l'idea di non essere all’altezza del compito assegnatogli i di non poterlo completare in modo perfetto, anche per il semplice fatto che di norma il perfezionista patologico tende a focalizzarsi troppo sui dettagli del lavoro pretendendo anche uno standard molto elevato. Il problema si estende anche alle relazioni interpersonali perché soffrire di questo tipo di perfezionismo può predisporre a sviluppare vere e proprie manie di controllo e a mettersi sempre sulla difensiva per timore delle critiche altrui.

Cura

Il primo passo da fare per superare una forma di perfezionismo patologico  è quello di sostituire le autocritiche con affermazioni più positive, e mettere un po’ più di leggerezza in ogni cosa che si fa. Si può, per esempio, benissimo pensare che anche nel perdere un’occasione, prima o poi ne arriverà un’altra, o che non si può piacere a tutti, o ancora, che si può sbagliare e non c’è niente di grave nel riconoscerlo.

Un altro passo può essere quello di non focalizzarsi sempre e solo sui dettagli, ma di guardare al quadro della situazione più in generale, riconoscendo che non ogni minima cosa ha un reale "peso", ma può anche essere poco rilevante. Nel caso per esempio di uno sportivo impegnato a prepararsi a una gara, dovrà accettare che un allenamento può essere più performante di un altro e ciò non pregiudicherà l'esito delle gara.

Il parere dell'esperto

Sull'argomento abbiamo sentito il parere della Dottoressa Samanta Travini, psicologa: "Il perfezionismo cosiddetto patologico, perché possa essere distinto da quello funzionale, presenta caratteristiche ben definite, che sono: standard di comportamento ed aspettative elevati e irrealistici; investimento di un’alta quantità di energia per raggiungerli; aspettative così tanto irragionevoli da compromettere spesso il rendimento individuale; interpretazione dell’errore come indice di fallimento; autovalutazioni severe basate sul pensiero tutto o nulla; sfiducia nelle proprie capacità; sovrastima delle aspettative altrui e timore del giudizio.

Il perfezionismo patologico, in molti casi, può essere alla base di disagi psicologici, come ansia sociale o ansia generalizzata, disturbi depressivi, vissuti di rabbia e aggressività, disturbi del sonno, difficoltà relazionali, ossessioni e compulsioni, comportamenti alimentari disfunzionali.

Di norma lo si può considerare un tratto di personalità, e in certi disturbi di personalità gioca il ruolo principale. In particolare, nel disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, i tratti perfezionistici connessi alla paura di commettere errori ed essere giudicati negativamente sono molto marcati. Anche i pazienti con altri disturbi di personalità, comunque, quale il disturbo narcisistico, possono presentare livelli molto alti di perfezionismo.

Per chi riconosce di avere comportamenti caratterizzati da perfezionismo patologico, può rivelarsi molto utile rivolgersi a specialisti che possano individuare il problema e le possibili cause, e possano trattarli con strumenti e tecniche psicoterapeutiche specifiche".