Il primo Climate Strike in Italia? A Pisa. A scendere in piazza è stato Bruno, laureando in Biologia

Uno studente del terzo anno di Biologia che decide di prendere esempio dall’attivista svedese Greta Thunberg e di proclamare uno sciopero contro il cambiamneto climatico anche in Italia. Bruno Fracasso, studente universitario, è stato il primo. E nella sua battaglia per la salvaguardia dell’ambiente, non è mai rimasto solo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 8 Febbraio 2019

Bruno. Studente al terzo anno della Facoltà di Biologia. Vent'anni appena. È stato il primo in Italia a scendere in piazza per fare lo sciopero contro il cambiamento climatico, seguendo l’esempio della giovanissima Greta Thunberg. Bruno Fracasso, uno studente universitario di Pisa nel momento stesso che ascoltava l’appello dell’attivista svedese, non ci ha pensato due volte: venerdì 30 novembre proclamava il primo Climate Strike a Pisa, il primo in assoluto nel nostro Paese.

“La prima volta in Piazza XX settembre, davanti al Comune di Pisa, eravamo una ventina di persone a scioperare – racconta Bruno Fracasso -. Appartengo da un anno e mezzo al gruppo locale di volontari di Greenpeace Pisa e questo mi ha aiutato a non trovarmi proprio da solo. Quando ho deciso di proclamare uno sciopero contro il cambiamento climatico ne ho subito parlato con i compagni di gruppo e loro mi hanno appoggiato; nel frattempo ho anche creato l’evento su Facebook, per raccogliere altre adesioni”.

Perché hai deciso di scioperare come Greta?

“Perché è da diverso tempo che sono preoccupato per i cambiamenti climatici e da quando Greta ha deciso di scioperare, ho deciso di seguirla. Ho maturato questa scelta appena ho avuto modo di passare all’azione, l’ho fatto. Conoscevo bene la situazione in Italia. Ero convinto di fare quello che stavo facendo, ma inizialmente non vedevo tanto coinvolgimento e supporto. All’inizio, infatti, eravamo in pochi e forse neanche cosi convinti di cosa sarebbe o non sarebbe potuto accadere dopo. Invece, dal primo di venerdì di gennaio, ci siamo trovati a scioperare ogni venerdì e il numero delle persone che ci seguono è in aumento costante.

Ogni venerdì arrivano persone nuove. Il problema del riscaldamento globale interessa a tutti.

Ho creato la pagina di Facebook Fridays For Future Pisa – Italy e ora sono almeno 450 le persone che ci seguono. Ogni venerdì arrivano tante persone diverse. C’è un ricambio di persone, gente sempre nuova, il che significa che la questione del riscaldamento globale e di tutte le problematiche che ne derivano, interessano a tutti."

Cosa ti aspetti da tutto il fermento che si è creato con questi scioperi per il clima?

“Secondo me per il prossimo 15 marzo, il giorno in cui è organizzata la marcia globale per il clima, possiamo raggiungere numeri grandi. Non sono solo io a pensarlo, ma è tutto il coordinamento di Fridays For Future ad essere abbastanza ottimista. Non ho idea di cosa potremmo raggiungere in termini di politiche ambientali, ma al momento sono molto fiducioso. Sicuramente più fiducioso rispetto allo scorso 30 novembre”.

Hai vent’anni, ma se dovessi parlare a chi è più giovane di te, cosa diresti?

Purtroppo i bambini saranno i soggetti più colpiti da questa emergenza. Ma allo stesso tempo penso che i bambini non debbano ritrovarsi addosso tutta questa responsabilità, dobbiamo fare già qualcosa noi, in questo preciso momento. Anche i giovanissimi devono però iniziare a interessarsi a questo problema. Si tratta del nostro e del loro futuro”.