Il sexting può diventare dannoso per la salute mentale?

Unendo le parole “sex” e “texting”, si indica una forma di espressione sessuale nascosta tra le chat di WhatsApp. Ma che impatto ha sulla salute mentale questa pratica?
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
22 Giugno 2024 * ultima modifica il 22/06/2024

Il sexting è definito come “l’invio o la ricezione di immagini o video nudi o seminudi sessualmente espliciti o sessualmente suggestivi", solitamente tramite dispositivi mobili. I sexts potrebbero anche includere messaggi di testo con parole e immagini suggestive, come gli emoji, le e-mail, o altre forme di media basati su computer. Al momento non esiste una definizione universalmente riconosciuta dalla comunità scientifica.

Il sexting può generare emozioni appartenenti a due macroaree: piacere e paura. Piacere sia da parte di chi inizia il materiale perché viene ammirato e compiaciuto sia da parte di chi lo riceve per la sensazione di gratificazione e piacere a livello erotico. Allo stesso tempo questo comportamento in parte percepito come trasgressivo attiva una sensazione di paura mista ad adrenalina, che spinge l’individuo a sentirsi spaventato e affascinato dalla ricezione e/o dall’invio del contenuto.

Il fenomeno del sexting non deve necessariamente essere osservato in modo negativo, poiché se effettuato con consapevolezza può comportare benefici da un punto di vista personale e relazionale. Se eseguito in modo consenziente da entrambe le parti può infatti essere vissuto come un gioco erotico. Può rafforzare la comunicazione e il legame di coppia quando si sente il desiderio di esplorare pratiche erotiche diverse o aiutare a mantenere viva l’attività sessuale tra partner che hanno una relazione a distanza e aiuta a conoscersi meglio creando una maggiore intimità. Perché ciò avvenga è necessario il consenso di chi invia e riceve il materiale, il rispetto della privacy e il divieto di diffondere tale materiale a terzi.

Il sexting può diventare però un comportamento molto pericoloso perché una volta inviato il materiale non abbiamo più il controllo su di esso. Potremmo perciò incorrere in reverge porn, ricatti, adescamenti online, pedopornografia e cyberbullismo.

Alcuni ricercatori sostengono che alla base di questo comportamento vi sia la coercizione, mentre altri lo definiscono un comportamento volontario e frutto di una naturale espressione sessuale.

Diversi studi hanno riscontrato una relazione significativa tra il sexting e un numero elevato di partner, la totale assenza di contraccezione e la trasmissione di malattie sessuali.

Oltre ai comportamenti sessuali a rischio, altre ricerche hanno riscontrato un collegamento tra il sexting e problemi internalizzanti, come sintomi ansiosi, depressivi ed ideazione suicidaria. Per quanto riguarda la personalità, il profilo degli individui che praticano il sexting sembra essere caratterizzato da un’elevata estroversione e nevroticismo, da una bassa coscienziosità e amicalità e da un’alta ricerca di sensazioni e impulsività.

È però difficile stabilire se questi sintomi siano causa o conseguenza del sexting. Altri studiosi, infatti, sostengono che soggetti che presentano sintomi come: depressione, bassa autostima, tristezza, sentimenti di rabbia e disturbi d’ansia sono più inclini a mettere in atto comportamenti di sexting.

In conclusione se da un lato il sexting può essere un comportamento comunemente messo in atto tra i più giovani esso può rappresentare anche un rischio elevato per la salute mentale degli adolescenti o, viceversa, un indicatore della presenza di disturbi della sfera emotiva.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…