In Antartide un enorme iceberg si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio Brunt: misura 1.550 km2, quasi quanto Londra

Anche l’agenzia europea Copernicus ha condiviso le immagini satellitari della gigantesca distesa di ghiaccio che si allontana dalla piattaforma Brunt: è il secondo grande distacco che avviene in quella zona dal 2021. Secondo i glaciologi si tratterebbe però di un fenomeno naturale di assestamento e non direttamente collegato al cambiamento climatico.
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Martina Alfieri 25 Gennaio 2023

Le immagini satellitari mostrano un’immensa e bianca distesa di ghiaccio segnata da una profonda frattura. Si tratta del grande iceberg che lo scorso 22 gennaio si è staccato dalla piattaforma Brunt, in Antartide. È spesso fino a 150 metri e misura 1.550 km2: quasi quanto la superficie della città metropolitana di Londra.

È la seconda volta in poco tempo che la piattaforma Brunt subisce dei distacchi. Già nel 2021, infatti, un altro iceberg di oltre 1.200 km2 si era allontanato dalla piattaforma, prendendo il largo verso il mare Weddell.

Secondo i glaciologi, in questo caso i cambiamenti climatici non sarebbero direttamente coinvolti. È già dal 2012 infatti che gli esperti di British Antarctic Survey (BAS) monitorano la gigantesca crepa – ribattezzata Chasm-1 – che ha dato origine alla frattura. Grazie ai satelliti, dieci anni fa il BAS ha potuto stabilire che la crepa Chasm-1 era rimasta dormiente per 35 anni.

Il distacco è avvenuto dopo che le crepe che si sono sviluppate naturalmente negli ultimi anni si sono estese all'intera banchisa, causando il distacco del nuovo iceberg”, spiega il BAS in un comunicato.

"Questo evento di distacco era previsto e fa parte del comportamento naturale della banchisa di Brunt. Non è legato ai cambiamenti climatici. I nostri team scientifici e operativi continuano a monitorare la banchisa in tempo reale per assicurarsi che sia sicura e per mantenere la fornitura delle attività scientifiche che svolgiamo ad Halley (la stazione scientifica, ndr.)", aggiunge il glaciologo Dominic Hodgson.

La piattaforma Brunt non è la sola in Antartide ad avere subito distacchi negli ultimi tempi. Lo scorso anno, l’ESA – l’Agenzia spaziale europea – ha immortalato il collasso della piattaforma Conger, pari alle dimensioni di Roma. E nonostante la formazione di crepe e distacchi di iceberg rientri nei processi naturali che caratterizzano la regione antartica, il surriscaldamento globale sta portando, in generale, a una drastica perdita della superficie di ghiaccio marino che minaccia ad esempio i pinguini imperatore che abitano nel Polo Sud.