In Antartide si è frantumata una piattaforma di ghiaccio grande quanto Roma: gli effetti del caldo record sono davanti a noi

L’aumento delle temperature in Antartide sta spingendo i livelli del ghiaccio marino ai minimi storici: nei giorni scorsi i satelliti dell’Agenzia spaziale europea hanno immortalato il collasso definitivo della piattaforma Conger, che finora si era ridotta in maniera graduale. Avrà pochi effetti immediati ma “è un segno di ciò che potrebbe arrivare”.
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Martina Alfieri 29 Marzo 2022

In Antartide, il surriscaldamento globale sta provocando cambiamenti devastanti. L’aumento delle temperature medie stagionali sta riducendo drasticamente la superficie di ghiaccio marino: l’ultimo esempio è rappresentato dalla piattaforma Conger, nell’Antartide orientale. Le immagini satellitari dell’Esa – l’Agenzia spaziale europea – hanno immortalato il collasso della distesa di ghiaccio, grande all'incirca quanto Roma.

Continuano gli allarmi per la situazione del Polo Sud: proprio alcuni giorni fa, un’imprevista ondata di caldo aveva spinto il termometro fino a toccare temperature di 40°C superiori alla media. Questo ha causato una perdita di ghiaccio senza precedenti: secondo i dati riportati dall'Us National Snow and Ice Data Center, il ghiaccio marino intorno all'Antartide ha raggiunto la sua estensione minima degli ultimi quarant'anni.

Ora i dati dei satelliti mostrano come il caldo anomalo delle scorse settimane abbia provocato il collasso, nella regione orientale della penisola antartica, della piattaforma di Conger, che copriva un’area di circa 1200 km2.

Come si vede dalle immagini diffuse dall’Esa, sono bastati due mesi per sbriciolare poco a poco l’enorme distesa di ghiaccio. Pare che le recenti temperature record siano dovute a un fiume atmosferico che ha intrappolato il calore sopra il continente, portando la superficie di ghiaccio a disintegrarsi.

"È uno degli eventi di collasso più significativi in tutto l'Antartide dai primi anni 2000, quando la piattaforma di ghiaccio Larsen B si è disintegrata", ha spiegato al Guardian la dottoressa Catherine Colello Walker, scienziata della terra e dei pianeti alla Nasa e alla Woods Hole Oceanographic Institution. "Non avrà effetti enormi, molto probabilmente, ma è un segno di ciò che potrebbe arrivare".

Già agli inizi di marzo la grande piattaforma di Conger sembrava aver perso metà della superficie misurata a gennaio, ma il recente aumento delle temperature è stato fatale. La singola perdita di calotta glaciale non inciderà sull’aumento del livello del mare ma, purtroppo, il cambiamento climatico sta rendendo sempre più frequenti gli eventi di questo tipo.