In Giappone è aperta la caccia ai delfini: un massacro annuale che ancora nessuno è riuscito a fermare

Da settembre fino a marzo, in Giappone verranno uccisi 1700 delfini. Alcuni saranno macellati e la loro carne venduta, mentre altri verranno venduti ai parchi acquatici. È la mattanza dei delfini, un appuntamento annuale contro cui da anni gli ambientalisti si battono.
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Sara Del Dot 3 Settembre 2019

Dopo l’inaspettata (e insperata) riapertura della caccia alle balene, a inizio settembre in Giappone ha avuto inizio il tradizionale appuntamento di apertura della mattanza dei delfini. Più precisamente a Taiji, nella prefettura occidentale di Wakayama, a partire da settembre fino a marzo 2020 migliaia di mammiferi acquatici verranno spinti in una cala dai pescatori e uccisi per la loro carne, mentre alcuni di loro, soprattutto i più piccoli, saranno venduti ai parchi acquatici.

Quello della caccia ai delfini è un macabro appuntamento annuale della durata di ben sei mesi che fatica a morire nonostante le proteste delle associazioni animaliste e ambientaliste, come ad esempio The Dolphin Project, che da anni provano in tutti i modi a bloccare questa tradizione. Sebbene infatti la domanda di carne di delfino appaia in netto calo, questa tradizione è considerata dalle comunità locali assolutamente fondamentale per la sopravvivenza della popolazione. Il numero massimo di delfini che è possibile macellare in questo periodo è circa 1.700.